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Ogni anno, spesso senza che ce ne accorgiamo, il mondo perde per sempre decine o centinaia di specie animali. Alcune erano già rare e in declino da tempo, altre non le abbiamo mai studiate davvero, altre ancora spariscono senza essere nemmeno essere state scoperte. I tassi di estinzione sono aumentati vertiginosamente e la colpa è nostra. Solo negli ultimi anni si sono infatti estinte tantissime specie, tra cui una che fece abbastanza rumore: quella del pesce spatola cinese (Psephurus gladius), dichiarato estinto nel 2020.
Conosciuto anche come pesce spada cinese, non era un animale qualunque. Questo gigante d'acqua dolce poteva infatti superare i 7 metri di lunghezza ed era uno dei più grandi pesci fluviali del pianeta. Il suo muso lungo e piatto a forma di spatola lo rendeva inconfondibile, a tratti quasi preistorico. E in effetti lo era: i pesci spatola sono un gruppo antichissimo, comparso centinaia di milioni di anni fa sulla terra, fino all'arrivo dell'essere umano moderno.
Dove viveva il pesce spatola gigante?

Psephurus gladius era endemico del fiume Yangtze, in Cina, il terzo fiume più lungo del mondo e uno dei più ricchi di biodiversità del pianeta. Viveva anche nel sistema idrografico del fiume Qiantang, ma il suo cuore pulsante era il grande "fiume azzurro" cinese. Questo ambiente, caratterizzato da acque profonde, correnti e bacini, forniva al pesce spatola tutto ciò di cui aveva bisogno: abbondanza di prede, ampie zone per nuotare e siti ideali per la riproduzione.
Era una specie solitaria e pelagica, ovvero viveva soprattutto in acque aperte e profonde, non nei pressi delle rive. La sua enorme spatola, l'organo più distintivo e caratteristico di questi pesci, era probabilmente una sorta di sensore in gradi di rilevare i campi elettrici emessi dalle prede. Una sorta di radar naturale con cui riuscire a trovare e a catturare le prende anche in acque torbide e fangose, dove la visibilità è molto scarsa. Ma quel complesso ed enorme sistema fluviale, negli ultimi decenni, è cambiato drasticamente.
Come e quando si è estinto?

L’ultimo avvistamento verificato di un pesce spatola cinese risale al 2003. Dopo di allora, nonostante le ricerche condotte per oltre un decennio, nessun altro individuo è stato mai più osservato. Nel 2020, un gruppo di ricercatori cinesi ha pubblicato uno studio dettagliato che concludeva l'inevitabile: il pesce spatola cinese era funzionalmente estinto già dal 1993, anno dell'ultimo tentativo di riproduzione documentato, ed estinto probabilmente del tutto già entro il 2010. La dichiarazione ufficiale della IUCN arrivò due anni dopo, nel 2022.
Le cause della scomparsa sono molteplici, ma tutte riconducibili direttamente o indirettamente alle attività umane. La costruzione di grandi dighe sullo Yangtze, in particolare la diga delle Tre Gole, ha frammentato il suo habitat e interrotto la migrazione fondamentale per la riproduzione. L'inquinamento, la pesca intensiva e la perdita di habitat hanno poi fatto il resto. Non è mai stato possibile allevare questa specie in cattività, né sono mai stati presi in tempo seri provvedimenti di conservazione. E così, uno dei giganti del fiume è sparito per sempre.
Perché l'estinzione del pesce spatola è stata una perdita importante

La perdita del pesce spatola cinese non è solo una questione di una specie in più o in meno. È una perdita che pesa molto sia da un punto di vista ecologico ed evoluzionistico, che simbolico. Da un punto di vista ecologico, era un elemento chiave nel delicato ecosistema del fiume Yangtze. Rimuoverlo dalla catena alimentare significa alterare dinamiche che riguardano decine di altre specie, molte già fortemente minacciate. La sua scomparsa è il segnale di un ecosistema in grave sofferenza, quello del più importante fiume asiatico.
Molti altri animali che vivono lì stanno scomparendo o sono già scomparsi, come i delfini di fiume o lipote (anch'essi estinti), storioni, testuggini e tanti altri pesci autoctoni. Inoltre, insieme al pesce spatola americano (Polyodon spathula), anch'esso a rischio estinzione, erano le ultime due specie viventi appartenenti a questo gruppo. Ora rimane solo il "cugino" americano a rappresentare un gruppo di pesci antichissimo, testimone di un tempo in cui i grandi fiumi erano sovrani della Terra.
La sua è anche una scomparsa dal forte valore simbolico, non solo per la Cina, ma per la biodiversità dell'intero pianeta. È la dimostrazione che dobbiamo invertire la rotta, perché anche animali grossi e apparentemente qui da sempre, possono sparire nel giro di pochi decenni se non cambiamo radicalmente il nostro rapporto con la natura. Sicuramente non possiamo più riportare indietro il pesce spatola cinese. Ma possiamo imparare dalla sua storia e dai nostri errori prima che tanti altri animali spariscano per sempre come questo antico gigante.