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28 Ottobre 2025
16:54

Chi è il gatto pescatore, il raro felino asiatico che ama l’acqua

Il gatto pescatore, un raro felino asiatico amante dell’acqua, è minacciato dalla perdita e dall’alterazione delle zone umide. Studi recenti dimostrano però che può diventare un alleato degli agricoltori.

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Il gatto pescatore è un felino asiatico che ama l’acqua e che caccia i pesci tuffandosi e nuotando

Tra le paludi e le mangrovie dell'Asia meridionale e del Sud-est asiatico vive un felino che sfida l'idea che abbiamo del comportamento dei gatti. Si chiama gatto pescatore (Prionailurus viverrinus) ed è uno dei pochi felini al mondo ad avere una vera passione per l'acqua. Con le sue zampe parzialmente palmate e un corpo compatto, questo predatore è un cacciatore formidabile che si tuffa, nuota e afferra pesci con una rapidità sorprendente.

Ma oggi la sua sfida più grande non è più solo catturare la prossima preda, ma riuscire a sopravvivere alla perdita di habitat e alle minacce crescenti causate dall'espansione umana. Eppure, studi recenti condotti dai ricercatori di Panthera, una ONG che si occupa della conservazione dei felidi in tutto il mondo, dimostrano che esseri umani, agricoltura e gatti pescatori non solo possono convivere, ma diventare anche alleati che si aiutano a vicenda.

Il gatto pescatore, un predatore d'acqua dolce in pericolo

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La specie è considerata in pericolo a causa della distruzione degli habitat e per i conflitti con agricoltori e allevatori di pesci e gamberi

Il gatto pescatore è classificato come "Vulnerabile" nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate. Negli ultimi decenni, la distruzione e la frammentazione delle zone umide in Asia hanno infatti ridotto drasticamente il suo areale. Le paludi vengono prosciugate, le mangrovie sradicate, i terreni abbandonati e riconvertiti in piantagioni o allevamenti. In Thailandia, per esempio, vaste aree che costituivano un importante rifugio per questi felini vengono progressivamente bonificate e trasformate per scopi agricoli o altre attività.

Con la perdita dell'habitat e l'espansione agricola, anche gli incontri con gli esseri umani diventano così sempre più frequenti. In India, Sri Lanka, Bangladesh e Thailandia, il gatto pescatore si muove sempre più spesso tra le risaie e gli allevamenti di pesci, ambienti che ricordano quelli naturali, ma che purtroppo appartengono agli esseri umani. Agricoltori e allevatori non amano avere questi felini nei pareggia, perché lo considerano "un ladro di pesce", e questo porta talvolta a conflitti che possono essere fatali per i gatti.

Un alleato insospettabile per gli agricoltori

Eppure, andando oltre i conflitti con gli allevamenti ittici, il gatto pescatore potrebbe trasformarsi in un alleato molto prezioso per gli agricoltori. Secondo infatti uno studio del 2024 condotto in Thailandia, circa un quarto della dieta del gatto pescatore è composta da piccoli roditori. Negli ecosistemi agricoli, dove i ratti possono distruggere interi raccolti di riso o di palma da olio, la presenza di questo predatore quindi contribuire in maniera decisiva (e gratuita) a tenere sotto controllo i roditori.

Le testimonianze raccolte dai ricercatori di Panthera, mostrano inoltre che alcune comunità locali hanno iniziato a riconoscere il valore del gatto pescatore come "guardiano dei campi", contribuendo anche ridurre l'utilizzo di veleni e pesticidi e favorendo una maggiore armonia tra attività umane e biodiversità. Il risvolto della medaglia, è che la vita di questo felino che ama l'acqua, racconta anche un'altra storia, la fragilità delle zone umide e degli ecosistemi acquatici, tra i più minacciati e alterati del pianeta.

Il riflesso di un ecosistema sempre più minacciato

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Il futuro del gatto pescatore dipende da quello delle zone umide, tra gli ecosistemi più alternati e minacciati del pianeta

In tutto il mondo paludi, fiumi, laghi e altre zone umide stanno sparendo rapidamente o vengono pesantemente modificate e alterate dalle attività umane. Bonifiche, inquinamento, pesca intensiva e, nelle aree in cui ancora vive il gatto pescatore, l'uso di sostanze chimiche nell'allevamento di gamberi stanno prosciugando la fonte di cibo principale sia per le comunità umane che per le specie selvatiche.

Uno studio pubblicato nel 2023 ha rilevato la presenza di microplastiche nel 20% dei campioni di feci di gatto pescatore, segno di un ambiente sempre più contaminato. Quando i pesci scompaiono, i gatti si spingono sempre più verso stagni artificiali, allevati o campi coltivati, dove rischiano di essere catturati o uccisi. È perciò un equilibrio precario, quello tra gatto pescatore e convivenza, che oggi dipende più che mai dalla collaborazione tra scienza e comunità locali.

In diversi Paesi asiatici, i progetti di conservazione stanno quindi cercando di ricostruire il rapporto di fiducia tra esseri umani e gatto pescatore. Attraverso programmi di educazione ambientale, ricerca sul campo e iniziative di mitigazione dei conflitti, realtà come Panthera stanno però mostrando che proteggere questo felino è possibile e significa anche tutelare le zone umide da cui dipendono la biodiversità, ma anche l'economia rurale.

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