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11 Giugno 2025
17:55

Chi è il fratino, l’uccello che vive sulle spiagge italiane: perché ora è sempre più raro

Il fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolo uccello trampoliere che nidifica sulle spiagge italiane, dove però è sempre più raro. Minacciato da urbanizzazione e attività umane, la specie simbolo della biodiversità e degli ecosistemi naturali costieri rischia seriamente di estinguersi.

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Il fratino vive e nidifica sulle spiagge, dove purtroppo fa sempre più fatica a trovare spazio

Sulle nostre spiagge, sempre più affollate e urbanizzate, vive uno degli uccelli più minacciati d'Europa: il fratino. Con il suo piumaggio color sabbia, il petto bianco e la sottile mascherina scura tra fronte e occhi, il fratino è un piccolo trampoliere appartenente alla famiglia dei caradridi ed lungo appena una quindicina di centimetri. Lo si potrebbe confondere con un sasso, tanto è mimetico e discreto. Ma chi sa dove cercarlo, lo riconosce a colpo d'occhio, perché questa specie rappresenta l'ultimo baluardo in difesa delle spiagge naturali.

In Italia, il fratino ha subito un drammatico crollo demografico di circa il 50% in appena 10 anni ed è per questo considerato "In pericolo" nella Lista Rossa IUCN nazionale. I motivi sono tanti, ma quasi tutti riconducibili a un unico grande problema: le spiagge libere e naturali, quelle dove il fratino depone le sue uova e cresce i suoi piccoli, stanno scomparendo.

Il nome "fratino" sembrerebbe derivare dalla macchia nera sulla fronte presente nei maschi in piumaggio riproduttivo che, a qualcuno, ricorda vagamente la chierica che in passato distingueva gli ecclesiastici e i giovani iniziati al sacerdozio, da qui "piccolo frate". Un nome che evoca semplicità e riservatezza, in linea con il comportamento della specie. Il fratino, infatti, è un uccello schivo e silenzioso, che non costruisce nidi in alto tra gli alberi, ma scava con le zampe una semplice fossetta nella sabbia: lì affida le sue uova, mimetiche quanto lui.

Dove vive il fratino?

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Il nido del fratino è una semplice fossetta scavata nella sabbia

Il fratino (Charadrius alexandrinus o Anarhynchus alexandrinus) vive lungo i litorali sabbiosi, ambienti sempre più rari, frammentati e minacciati in Italia. Nidifica in spiaggia, cercando tratti di spiaggia poco frequentati, spesso vicino a zone umide come lagune, foci fluviali o stagni costieri. Il suo habitat ideale è una spiaggia il più naturale possibile, senza stabilimenti balneari, senza lettini e ombrelloni allineati e senza ruspe.

In Italia è presente in maniera frammentata su entrambe le coste della penisola e nelle isole, ma le popolazioni più numerose si trovano lungo l'Adriatico, tra Veneto e Puglia, e in Calabria e Sardegna. Anche alcune coste del Lazio, della Campania, della Toscana e della Sicilia ospitano ancora piccoli nuclei, così come le lagune friulane. Durante la stagione riproduttiva, che va da marzo a luglio, il fratino costruisce il suo nido direttamente sulla sabbia, scegliendo zone aperte e asciutte ai piedi delle dune, lontano dalla linea di marea.

Le uova, in genere tre, vengono deposte in una semplice buchetta, ben mimetizzata e a volte decorata con conchiglie e altri piccoli elementi naturali. Il suo nido e le sue uova sono talmente mimetiche che è quasi impossibile distinguerli dalla sabbia. Purtroppo, questa caratteristica molta vantaggiosa per difendersi dai predatori, è diventata anche uno dei suoi principali punti deboli: chi frequenta, gestisce o pulisce le spiagge difficilmente li vede ed quindi molto facile disturbarli o distruggerli mandando in fuma la nidificazione.

Cosa mangia il fratino?

Il fratino è un limicolo e si nutre soprattutto di piccoli invertebrati che trova sulla battigia o nelle zone umide vicine. Il suo menu comprende insetti, larve, piccoli crostacei, vermi marini e piccoli molluschi. Per cacciare, si muove rapido con le sue zampette sottili, alternando corse brevi a pause improvvise tra la battigia e la spiaggia: osserva il terreno, becca e riparte. Questo comportamento tipico di molti altri trampolieri e limicoli lo rende facilmente riconoscibile per chi lo osserva da lontano con un binocolo.

Durante la stagione riproduttiva, la disponibilità di cibo è fondamentale: i genitori devono nutrirsi e, allo stesso tempo, accudire i piccoli, che lasciano il nido già poche ore dopo la schiusa, ma restano dipendenti dai genitori fino all'involo. Sia il maschio che la femmina covano le uova, di solito alternandosi rispettivamente tra notte e giorno, e l'incubazione dura mediamente 24-27 giorni. I pulcini, invece, impiegano circa un altro mese prima di imparare a volare e a diventare completamente indipendenti.

Cosa significa che il fratino è un uccello trampoliere?

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Le uova, in genere tre, sono estremamente mimetiche sulla sabbia

Il fratino è spesso definito come un piccolo uccello trampoliere, un termine usato per indicare quelle specie che, come lui, hanno zampe lunghe e sottili e che vivono in ambienti umidi, paludosi o costieri. I trampolieri non sono una categoria tassonomica, ma un gruppo informale che accomuna uccelli appartenenti a diversi ordini e famiglie, ma che condividono abitudini simili e comportamenti: si muovono tra le zone umide e le coste, spesso immersi nell'acqua o nel fango, dove cercano le piccole prede di cui si nutrono.

Il termine "trampoliere" viene proprio dalle loro lunghe zampe che ricordano un po' dei trampoli, molto utili per camminare in ambienti dove altri uccelli affonderebbero. Nel caso del fratino, le sue zampe sono particolarmente adatte a muoversi sulla sabbia asciutta o bagnata più che in acqua. I trampolieri per eccellenza sono soprattutto cicogne, i fenicotteri, le gru, gli aironi e i cavalieri d'Italia.

Il fratino è un uccello migratore o stanziale?

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I fratini mangiano piccoli invertebrati che catturano soprattuto sulla battigia

Il fratino è un uccello migratore, ma la sua migrazione è parziale. Significa che una parte della popolazione sverna in Africa settentrionale o a sud del Sahara, altre restano invece qui in Italia anche durante l'inverno, soprattutto lungo le coste delle regioni meridionali e insulari, dove il clima è più mite. In primavera, poi, i fratini tornano a nord, spesso sulle stesse spiagge in cui si sono già riprodotti l'anno precedente.

È un ritorno delicato, pieno di rischi: molte delle spiagge che li avevano ospitati l'anno prima potrebbero non esserci più, coperte da strutture balneari o "pulite" con mezzi meccanici. Questa migrazione "a corto raggio" rende quindi la specie particolarmente vulnerabile ai cambiamenti ambientali, sia lungo le rotte migratorie, sia nei siti di svernamento o nidificazione. E l'alterazione delle spiagge causata dalle attività umane, rappresenta il pericolo principale per il futuro di questa specie.

Quali sono le principali minacce per i fratini: perché sono a rischio?

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Sulle spiagge sempre più affollate e modificate dalle attività umane c’è sempre meno spazio per il fratino e altre specie che vivono in questi ecosistemi

Le spiagge, infatti, non sono luoghi sterili privi di vita fatti solo per permettere alle persone di godere del mare. Sono ecosistemi naturali complessi e ricchi di biodiversità, ma purtroppo sono anche uno degli ambienti più urbanizzati e disturbati del nostro Paese. E per il fratino e tutte le altre forme di vita che vivono in spiaggia, questo è un problema enorme. L'urbanizzazione dei litorali, con la costruzione di stabilimenti, parcheggi, strade e infrastrutture turistiche, sono la minaccia principale.

Anche la pulizia meccanica delle spiagge, che distrugge i nidi, piante e rimuove tutti gli elementi naturali fondamentali per l'ecosistema costiero, rappresenta un grosso problema, così come il disturbo antropico causato dalla presenza in massa di bagnanti, ombrelloni, cani liberi e randagi, ruspe e altri mezzi motorizzati e grandi eventi come concerti. La predazione su uova e piccoli da parte di gabbiani, cornacchie, volpi e cani liberi o randagi, è invece accentuata anche dalla frammentazione dell'habitat.

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Anche la pulizia meccanica delle spiagge rappresenta un problema molto grave per nidi, uova e piccoli

Eppure, nonostante tutto, c'è ancora speranza. In Italia sono tantissime le associazioni, i ricercatori e i gruppi di volontari che, da anni, monitorano i nidi, installano recinzioni protettive, informano i bagnanti e dialogano con le amministrazioni locali per creare spiagge più accoglienti anche per il fratino. Sono tutte (o quasi) raccolte all'interno del Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino che effettua anche censimenti accurati e aggiornati della popolazione italiana e promuovere assieme agli enti locali iniziative di tutela.

Centinaia di persone in tutta Italia che, ogni primavera ed estate, pattugliano in lungo e il largo le spiagge italiane per censire e difendere nidi, uova e piccoli fratini. Sono i custodi di una missione che sta diventando sempre più difficile: salvare un piccolo uccello che, nonostante tutto, torna ogni anno a nidificare sulle nostre spiagge. Eppure basterebbe poco per proteggerlo: un cartello d'avvertimento, una corda protettiva, una parte di spiaggia lasciata libera e selvaggia e un po' di attenzione in più. Perché il futuro del fratino dipende anche da tutti noi.

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