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6 Agosto 2025
11:02

Carlino o Bouledogue francese: ecco perché sono tra i cani più viziati e quanto gli fa male riempirli di coccole

L'iperaccudimento da parte delle persone di riferimento rende questi cani poco indipendenti e li fa crescere viziati. Uno studio ha valutato quanto influiscono sulla personalità dei soggetti brachicefali le caratteristiche genetiche e morfologiche e quanto la relazione con l'essere umano, sottolineando che chi sceglie questi cani non si impegna nell'educarli ma li cresce come "eterni bambini"

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Carlino o Bouledogue francese ma anche il Cavalier King: sono sempre di più i cani dal muso corto che vengono scelti dalle famiglie di tutto il mondo, non solo in Italia. Sebbene si sappia quanto l'estrema selezione da parte degli esseri umani abbia inficiato la salute di questa tipologia di cani, le persone sembra non riescano a fare a meno di acquistarli e, altro aspetto impattante, viziarli in modo particolare rispetto a quanto fa chi sceglie un cane dall'estetica diversa come un meticcio o di un'altra razza.

Apparentemente dolci e tranquilli, in realtà poi questi cani hanno problemi comportamentali che sono dovuti a diversi fattori, primo fra tutti quello di essere appunto viziati dai loro umani di riferimento.

Ad approfondire il tipo di rapporto che si crea tra cani brachicefali e persone è uno studio dell’Università Eötvös Loránd di Budapest. I ricercatori hanno analizzato i dati emersi da un'indagine condotta in Germania su oltre 5500 cani di ben 90 razze differenti attraverso una serie di interviste condotte sugli umani di riferimento. Li hanno esaminati in relazione alla forma della testa, alle dimensioni del corpo, alle condizioni di allevamento e alle caratteristiche delle famiglie di cui fanno parte.

E' emerso che il comportamento dei cani varia a seconda del contesto in cui vivono e della relazione che si instaura con la persona ed è proprio quest'ultima ad incidere particolarmente sul carattere dei cani dal muso schiacciato. Razze come i Bouledogue francesi o  Carlini, ad esempio, risultano essere tra quelli che vengono maggiormente tenuti in casa, ovvero che non fanno esperienza al di fuori delle mura domestiche, e che sono continuamente manipolati attraverso le coccole dai loro umani che, in media, sono donne, alla prima esperienza nel rapporto con un quattro zampe, vivono da sole e trascorrono molto tempo con Fido che hanno scelto principalmente per avere compagnia.

Ciò porta questi individui a non ricevere un'educazione coerente e in linea con la loro etologia, ovvero a essere trattati come una sorta di eterni bambini cui non vengono indicate corrette regole di convivenza, portandoli poi a essere refrattari rispetto a competenze semplici come rispondere al richiamo o rispettare gli spazi condivisi.

"Abbiamo scoperto che la scarsa addestrabilità dei cani dal muso corto è dovuta principalmente alle loro piccole dimensioni e alla mancanza di addestramento, non alla forma della testa. Quando teniamo conto di questi fattori, non ci sono differenze nell'educazione dei cani con morfologia differente", ha dichiarato Borbála Turcsán, una delle co autrici dello studio.

I ricercatori sottolineano dunque che non è solo una questione di indole o di motivazioni di razza ma è proprio la carenza da parte della persona di riferimento nell'impartire delle regole all'interno della relazione a farli crescere senza costruire una maturità e una indipendenza che consentano anche di avere un rapporto di reciproco rispetto. 

La cosiddetta "scarsa addestrabilità" che si attribuisce ai cani brachicefali, dunque, non è legata ad un fattore genetico a fronte invece di grandi capacità innate di questi cani nell'essere compagni di vita di base calmi, simpatici e con poca propensione a dare problemi che altre tipologie fanno lamentare ai loro umani di riferimento come saltare addosso o tirare al guinzaglio. Ma di fronte alla domanda che gli esperti si sono posti, ovvero se la morfologia può influenzare il carattere di un cane brachicefalo, la risposta è stata che senza una corretta educazione del proprietario nei confronti dell'animale in primis difficilmente questi ultimi svilupperanno le competenze necessarie per vivere serenamente.

I cani dal muso schiacciato hanno bisogno di persone che li sappiano rispettare oltre che amare, il ché vuol dire che non sono dei pupazzi ma degli individui che hanno loro necessità che vanno al di là dell'iperaccudimento. Chiedere a un cane cui non sono state insegnate le regole della convivenza attraverso un'educazione volta all'appagamento delle motivazioni e degli interessi anche del singolo individuo di "essere maturo" è una contraddizione in termini. Come sottolineano i ricercatori, semplicemente, "il cane che non impara non evolve, anche se geneticamente predisposto ad essere tranquillo".

Gli esperti hanno infine provato anche a rispondere a una domanda chiave: perché i cani dal muso schiacciato sono così richiesti? Secondo quanto riportato nello studio, il loro "successo" può essere dovuto in parte proprio dalla loro vulnerabilità: le loro precarie condizioni di salute e l'aspetto neotenico con quegli occhi grandi e il muso tondo vanno a stimolare il senso di accudimento e a incentivare il bisogno di "aiutarli".

Ciò che questo studio ci fa capire, infine, è che i brachicefali – come tutti i loro conspecifici in realtà – dovrebbero essere visti prima di tutto per quel che sono, ovvero dei cani semplicemente come gli altri, e trattati non come dei piccoli animali da proteggere e coccolare. Il punto è capire che i loro bisogni riguardano anche l‘appagamento di altri aspetti della relazione, ovvero dargli la possibilità di esprimersi e allo stesso tempo insegnargli le regole per una sana convivenza.

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