
Una nuova specie aliena ha fatto la sua prima comparsa nei mari italiani. Si tratta di Acanthurus xanthopterus, un pesce chirurgo originario dell'Indo-Pacifico che, per la prima volta, è stato avvistato lungo le coste siciliane, a Torre di Mezzo, nel ragusano. La scoperta, frutto di un progetto di citizen science promosso dal Museo Civico di Storia Naturale di Comiso, è avvenuta nell'autunno del 2024 ed è stata recentemente pubblicata sulla rivista BioInvasions Records dopo oltre un anno di analisi genetiche e morfologiche.
Secondo gli zoologi del museo, il ritrovamento è significativo non solo perché si tratta della prima segnalazione per l'Italia e per l'area centrale del Mediterraneo, ma anche perché rappresenta la terza in tutto il Mare Nostrum, dopo la prima registrata nel 2021 lungo le coste egiziane. Un arco temporale brevissimo, che lascia pensare a una rapida espansione verso ovest. Non è escluso, tuttavia, che si tratti di più introduzioni separate, complici gli scambi commerciali via mare e le poche conoscenze disponibili su questa specie nel Mediterraneo.
Chi è Acanthurus xanthopterus, il pesce chirurgo pinna gialla

Acanthurus xanthopterus è conosciuto anche come pesce chirurgo pinna gialla e può superare i 60 centimetri di lunghezza. Si tratta quindi di uno dei più grandi rappresentanti della famiglia dei pesci chirurgo, resa famosa anche ai non addetti ai lavori soprattutto grazie a Dory, personaggio del celebre film Disney-Pixar "Alla ricerca di Nemo" e del suo spin-off interamente dedicato proprio al pesce chirurgo, "Alla ricerca di Dory", che però appartiene a un'altra specie, ovvero Paracanthurus hepatus.
Tuttavia, come tutti i chirurgo, anche il pinna gialla possiede un paio di spine affilate ai lati della coda che ricordano un bisturi, da cui deriva il nome comune. Vive normalmente in lagune, barriere coralline e acque costiere tropicali, dove si sposta in piccoli gruppi alla ricerca di alghe e detriti organici di cui si nutre. La sua presenza nel Mediterraneo è anomala, ma purtroppo non sorprendente. Le acque sempre più calde e gli scambi commerciali globali stanno facilitando l'arrivo di specie aliene che trovano poi nei nostri mari condizioni adatte per riprodursi.
I mari italiani sempre più "tropicali"

Il pesce chirurgo pinna gialla è infatti solo l'ultimo di una lista crescente di specie alloctone comparse nelle acque italiane negli ultimi decenni e non è nemmeno l'unico chirurgo presente nel Mediterraneo. Nel 2012 era stato già segnalato Acanthurus chirurgus all'isola d'Elba, mentre nel 2015 Zebrasoma xanthurum veniva documentato per la prima volta nelle acque della Sardegna orientale. Tre specie di pesci chirurgo in poco più di dieci anni, un dato che racconta come il Mediterraneo sia oggi un mare in rapido cambiamento.
Questa ennesima specie aliena si inserisce in un fenomeno più ampio che sta trasformando le comunità marine. Negli ultimi anni, complici il riscaldamento globale, il Canale di Suez e le introduzioni legate alle attività umane, il Mediterraneo si sta popolando di pesci (e non solo) fino a poco tempo fa confinati esclusivamente nei mari tropicali o subtropicali. Tra i casi più eclatanti ci sono i pesci coniglio (Siganus luridus e S. rivulatus), il pesce palla maculato o argentato (Lagocephalus sceleratus) e il velenoso pesce scorpione (Pterois miles).
È di pochi giorni fa, inoltre, anche il primo ritrovamento in Adriatico del pesce balestra grigio (Balistes capriscus) e non mancano i nuovi arrivi neppure tra crostacei e altri invertebrati, come l'ormai celebre granchio blu e altre specie meno note, come il tunicato Phallusia nigra e l'isopode Dynoides amblysinus. I nostri mari stanno cambiando e anche piuttosto velocemente e sarà sempre più complicato imparare a convivere con queste nuove presenze e soprattutto a immaginare quali conseguenze potranno avere per gli ecosistemi e la biodiversità.