
È conosciuto come manumea e in italiano col nome piccione dentato, tuttavia molti lo chiamano ormai il "piccolo dodo". Si trova esclusivamente alle Samoa, di cui è simbolo nazionale, è un uccello unico al mondo e parente stretto del leggendario dodo dell'isola Mauritius, estinto per colpa nostra nel XVII secolo. Oggi però, anche il destino del manumea sembra appeso a un filo. Secondo gli esperti, potrebbero restare meno di un centinaio di individui in natura e senza interventi urgenti la specie è destinata a sparire presto per sempre.
Un tempo ampiamente diffuso nelle foreste pluviali di pianura dell'arcipelago, il manumea o piccione dentato (Didunculus strigirostris) ha subito un crollo drammatico a partire dagli anni 90, a causa della deforestazione, della caccia e dell’introduzione di specie invasive come ratti, gatti e maiali. Oggi sopravvive soltanto in pochissimi tratti di foreste montane remota e inaccessibili, difficili da esplorare anche per i ricercatori che vogliono salvare questa specie.
Chi è il piccione dentato delle Samoa, un uccello misterioso a un passo dall'estinzione

Il manumea è un uccello straordinario, non solo per la sua rarità. È l’unico columbide – la famiglia che raggruppa tortore e piccioni – al mondo dotato di un grande becco ricurvo e seghettato (da qui il nome "dentato"), adattato per rompere i frutti duri di cui si nutre. In questo modo svolge un ruolo ecologico cruciale, ovvero disperde rei semi di alcune specie di alberi endemici, contribuendo alla rigenerazione della foresta samoana. In un certo senso, è davvero l'erede ecologico del dodo, che occupava una nicchia ecologica simile nel suo ecosistema.
Eppure, nonostante il suo status di simbolo nazionale, del manumea si sa pochissimo. Nessun adulto è mai stato fotografato chiaramente in natura, e il suo verso può essere confuso con quello di un’altra specie comune, il piccione imperiale del Pacifico (Ducula pacifica). Questo ha portato in passato a sovrastimare il numero reale di individui rimasti. Tra il 2006 e il 2012 non è stato registrato alcun avvistamento certo e ancora oggi gli incontri documentati sono rarissimi. Nel complesso, potrebbero essere rimasti in totale appena 50 individui.
Serve un piano urgente per salvare "il piccolo dodo"

A guidare la corsa contro il tempo per scongiurarne l'estinzione sono la Samoa Conservation Society e il Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali (MNRE), impegnati nel monitoraggio e nella tutela delle ultime foreste primarie. Ma gli sforzi locali non bastano più. Come ha denunciato recentemente Mongabay, i fondi a disposizione sono estremamente limitati, e senza un maggior coinvolgimento internazionale – in particolare da parte del Fondo Mondiale per l'Ambiente (Global Environment Facility) – sarà impossibile salvare la specie.
Per le comunità samoane, il manumea non è però solo un uccello come altri. È un emblema identitario, legato a leggende e canti tradizionali, e la sua immagine compare sulle banconote locali. Perdere il piccolo dodo significherebbe perdere non solo una specie unica al mondi, ma anche una parte della storia naturale e culturale dello stato insulare dell'Oceano Pacifico. Ma per gli esperti il tempo sta per scadere.
Senza un piano di conservazione su larga scala, che includa il ripristino degli habitat, la sensibilizzazione delle comunità locali e un sistema di monitoraggio stabile, Samoa potrebbe presto perdere per sempre il suo piccolo dodo.