
Quando a causa dell'intervento umano in natura muoiono animali come gli elefanti africani o gli ippopotami, capaci di arrivare in libertà fino agli 80 anni i primi e fino ai 40 i secondi, è una perdita grave per tutto il Pianeta in termini di saggezza e competenze da tramandare alle nuove generazioni.
La perdita di animali anziani, tra cui anche balene e alcuni pesci, è dovuta principalmente al bracconaggio e al degrado dell'ambiente a causa dell'intervento antropico e dello sfruttamento eccessivo delle risorse del Pianeta da parte di homo sapiens.
Grazie a uno studio pubblicato su Science, intitolato proprio "La perdita degli animali vecchi, saggi e grandi della Terra", il valore enorme di queste anziane creatyre è stato al centro di una importante mozione presa durante l'ultimo Congresso mondiale sulla conservazione della natura dell'IUCN che si è tenuto ad Abu Dhabi.
L'importanza della sopravvivenza degli animali anziani

Lo studio è stato condotto da un team interdisciplinare di ricercatori della Charles Darwin University, dell'Università di Exeter, della Charles Sturt University, della Macquarie University, dell'Amboseli Trust for Elephants in Kenya, dell'Università di Stirling e della Texas A&M University. "Oltre al loro valore intrinseco per la biodiversità e al più lento tasso di recupero in risposta alle attività umane – ha sottolineato uno dei coautori, il professor kopf – la perdita di animali anziani minaccia in ultima analisi la sostenibilità e la stabilità a lungo termine degli ecosistemi da cui dipendono gli esseri umani.
Questi animali, infatti, sono particolarmente importanti per i servizi ecosistemici come la pesca, dove gli individui anziani sembrano garantire stabilità alle popolazioni, eppure vengono catturati selettivamente".
La mozione 113 dell'IUCN: così si vogliono proteggere gli animali anziani

Partendo dunque dai dati e dalle analisi verificate dal team di ricerca, durante l'ultimo convegno internazionale dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura si è arrivati alla conclusione della necessità di prendere provvedimenti mirati che riguardano la salvaguardia degli animali più anziani con l'adozione di un principio politico globale che è stato definito "Conservazione della Longevità".
E' nata così la mozione 113 che prevede "l'impegno a rafforzare la pianificazione per la conservazione della biodiversità attraverso l'uso di approcci di conservazione della longevità per garantire popolazioni naturalmente strutturate per età".
Al di là della definizione, ad Abu Dhabi sono stati anche fissati gli obiettivi della nuova strategia di difesa di elefanti, ippopotami, balene e altri animali la cui vita è a "rischio di durata" a causa dell'intervento umano.
In particolare si è deciso che vi è la necessità di monitorare con molta più precisione rispetto a come si fa oggi e attraverso attività di ricerca le popolazioni, basandosi proprio sulla media della vita in natura. Il secondo step è quello di aumentare e rendere fattibili nuove strategie di protezione che riguardino però specificamente i soggetti più anziani. Infine, sempre secondo quanto previsto dalla mozione 113 dell'IUCN, è fondamentale che siano integrate politiche di gestione mirate alla salvaguardia e all'osservazione degli individui adulti più in là con gli anni all'interno delle aree protette e nella gestione anche delle attività di pesca e monitoraggio della fauna selvatica.