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29 Maggio 2025
11:23

Anche i gatti riconoscono l’odore del proprio umano: lo conferma uno studio sul loro olfatto

Un nuovo studio dimostra che anche i gatti riconoscono l'odore del proprio umano, proprio come fanno i cani. L'olfatto felino è molto più sviluppato di quanto crediamo e ha un ruolo anche nel riconoscimento e nella sfera emotiva che lega mici e umani.

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Un nuovo studio dimostra che anche i gatti sono in grado di riconoscere l’odore del proprio umano

I gatti ci vedono, ci ascoltano e ci toccano, ma forse più di ogni altra cosa ci annusano. E sì, anche se a differenza del cane tendiamo a pensarli più come animali che esplorano il mondo con la vista, il loro universo è soprattutto olfattivo. Lo conferma uno studio recente pubblicato sulla rivista PLOS One e condotto dal team di Yutaro Miyairi della Tokyo University of Agriculture: i gatti sono perfettamente in grado di riconoscere il proprio umano semplicemente annusandolo e lo fanno anche perché in certo senso "apparteniamo" a loro.

Spesso snobbato se paragonato al super olfatto canino, il naso del gatto è in realtà uno strumento molto potente e preciso. Lo usano per identificare altri gatti, riconoscere i confini del proprio territorio, e persino per decidere se una ciotola di crocchette è degna di essere assaggiata. Eppure, non abbiamo mai approfondito troppo l'olfatto del felino domestico, soprattutto in relazione al suo contesto familiare, ovvero gli umani. Lo usano anche per riconoscere noi?

Annusare è (anche) riconoscere: cosa hanno scoperto gli studiosi osservando 30 gatti diversi

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I ricercatori hanno presentato ai gatti delle fialette contenenti batuffoli di cotone impregnati con l’odore del proprio umano e di sconosciuti. Immagine da Miyairi et al., 2025

A quanto pare, sì. Il team giapponese ha messo alla prova 30 gatti con un esperimento tanto semplice quanto efficace: ai mici sono state presentate delle fialette di plastica contenenti batuffoli di cotone strofinati sotto le ascelle, dietro le orecchie e tra le dita dei piedi – zone ricche di ghiandole odorifere – sia del loro umano di riferimento che di uno sconosciuto. I risultati? I gatti hanno trascorso molto più tempo ad annusare gli odori degli sconosciuti rispetto a quelli familiari.

Questo comportamento, secondo gli autori, non lascia molti dubbi: i gatti sanno perfettamente quando un odore appartiene al proprio umano e quando, invece, proviene da uno sconosciuto, per questo cercavano di capirci qualcosa in più investigandolo più a lungo. Curiosamente, dallo studio è emerso anche un altro dettaglio che fino a oggi è rimasto poco esplorato: i mici inizialmente tendevano a usare la narice destra per annusare gli odori nuovi, passando poi alla sinistra quando avevo familiarizzato con il target olfattivo.

Odori, emozioni e personalità feline

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I gatti passavano più tempo ad annusare l’odore di persone estranee, perché non lo conoscevano. Foto da Miyairi et al., 2025

Questo potrebbe indicare che, come tanti altri animali – tra cui cani, pesci e uccelli – anche i gatti sfruttano i due emisferi cerebrali in modo differenziato. Una parte del cervello potrebbe essere dedicata a tutto ciò che è nuovo e ancora da scoprire, mentre l'altra a ciò che è noto, come l'odore del proprio umano. All'interno dello stesso esperimento, gli scienziati hanno anche provato a capire se esiste un legame tra la personalità dei mici e il comportamento olfattivo.

Attraverso un questionario compilato dagli umani che hanno partecipato allo studio, è emerso che i gatti maschi con tratti più "nevrotici" tendevano ad annusare più spesso e in maniera compulsiva, mentre quelli più "amichevoli" lo facevano in modo più tranquillo e rilassato. Nelle femmine, invece, la personalità non sembra aver influenzato il comportamento, prova che forse le gatte sono tendenzialmente più costanti oppure elaborano gli odori in maniera diversa da un punto di vista olfattivo rispetto ai maschi.

I gatti ci annusano perché "apparteniamo" a loro

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Dopo aver annusato, molti gatti si sono strofinati sulle fialette per marcarle e coprirle col proprio odore

Un altro dettaglio interessante riguarda il comportamento di marcatura. Dopo aver annusato, molti gatti si sono strofinati sulle fialette. Non si tratta di un comportamento casuale, anzi. Nel linguaggio felino, strofinarsi – che sia contro un mobile, le gambe di una persona o, in questo caso, una fialetta – è il modo con cui i gatti marcano ciò che considerano parte del loro mondo. Annusare e poi strofinarsi potrebbe dunque essere un rituale esplorativo che precede l'appropriazione simbolica di qualcosa che viene coperta com il proprio odore.

Questo nuovo studio sull'olfatto felino apre quindi nuove porte sulla comprensione della relazione tra gatti e umani. Se è ormai ben noto che i felini domestici riconoscono il nostro volto, la nostra voce e i nostri gesti, ora possiamo aggiungere alla lista anche il nostro odore, proprio come accade per il cane, da sempre considerato il miglior amico dell'uomo. Ed è un odore che, per quanto impercettibile al nostro olfatto, per loro è una firma, un'identità e, probabilmente, un "rifugio" in cui trovare anche conforto.

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