UN PROGETTO DI
29 Ottobre 2025
10:45

Al via la messa in sicurezza della strada “killer di orsi” in Abruzzo: qui morì anche Juan Carrito

La Regione Abruzzo ha scelto di finanziare con 2 milioni di euro un progetto dal programma FESR 2021–27 la SS17 tra Castel di Sangro e Roccaraso, conosciuta come "killer di orsi". Prevista una barriera metallica di 6 km e passaggi sicuri per ridurre gli incidenti. Qui due anni fa morì anche il simbolo degli orsi marsicani Juan Carrito.

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La Regione Abruzzo ha finalmente rifinanziato i lavori di messa in sicurezza della "strada killer di orsi" dove morì Juan Carrito

La strada Ss17 che collega i comuni abruzzesi di Castel di Sangro e Roccaraso sarà finalmente messa in sicurezza. I lavori per la strada diventata tristemente nota negli anni come "killer di orsi" stanno per riprendere grazie al finanziamento di 2 milioni di euro disposto dalla Regione dal programma FESR 2021–27.

In gioco però c'è molto più di questo: la strada taglia un'area in cui si incrociano le grandi riserve naturali abruzzesi, per questo motivo è molto frequentata dalla fauna selvatica che qui vive, e trova la morte. A farne le spese negli anni è stato soprattutto l'orso marsicano, la sottospecie più rara e a rischio del mondo. Tra le vittime c'è anche il più famoso esponente di questa popolazione: Juan Carrito.

Quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza della Ss17

Attraverso il programma cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, la Regione Abruzzo riprenderà la messa in sicurezza della Ss17 tra Castel di Sangro e Roccaraso, per proteggere la fauna. L'amministrazione guidata da Marco Marsilio, in quota Fratelli d'Italia, con questa decisione ha di poco anticipato la strigliata che la presidente del Consiglio – e del partito – ha riservato ai parlamentari in occasione della discussione sulla prossima Manovra finanziaria 2026Giorgia Meloni ha sottolineato come la spesa dei fondi europei a disposizione delle Regioni e dello stato centrale sia decisamente bassa.

Adesso quindi l’obiettivo è completare e potenziare il lavoro già avviato in collaborazione tra Parco d'Abruzzo, WWF e Salviamo l’Orso nel 2022 con una barriera metallica lungo 6 km di statale, progettata secondo criteri internazionali, per impedire agli animali di accedere alla carreggiata e guidarli verso passaggi sicuri. A questo scopo verranno investiti 2 milioni di euro e i lavori prenderanno ufficialmente il via nella primavera 2026.

I lavori parzialmente eseguiti lungo la strada non hanno impedito la morte dell'orso marsicano Juan Carrito, investito nel gennaio 2023 mentre saltava dal muretto che dava sulla Ss17, a pochi metri dal sottopasso per la fauna selvatica. Ma si tratta solo dell'ultimo, e più noto, animale selvatico che ha perso la vita in questo tratto stradale.

Perché la Strada statale 17 è chiamata "killer di orsi"

La Strada statale 17 è chiamata "killer di orsi" perché nel tentativo di attraversarla dal 2016 a oggi hanno perso la vita almeno 4 orsi, su una popolazione ridotta come quella della sottospecie marsicana non è trascurabile. La pericolositò di questa strada risiede nella sua posizione: attraversa infatti un importantissimo corridoio ecologico per i selvatici, perché collega diverse aree naturali dell'Appennino, come il Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, quello della Maiella, del Sirente Velino, e del Matese.

L'ultima a morire, prima di Carrito, è stata la giovane femmina F19, nota come Liberata. Da quel momento, il Pnalm e le associazioni Salviamo l'Orso e WWF hanno dato vita al progetto europeo LIFE SAFE-CROSSING che mira a ridurre il rischio di mortalità anche nelle aree al di fuori dei confini del Parco, proprio come quel tratto della SS17. La questione dei confini del Parco non ha rilevanza per gli orsi – che essendo animali liberi in natura non possono essere tenuti al suo interno – ne ha invece per quanto riguarda la responsabilità della messa in sicurezza per persone e animali sulle strade e nelle città. Fuori dai propri confini, gli Enti parco sono come "genitori senza patria potestà", come aveva spiegato a Fanpage.it il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone.

Per Salviamo l'Orso, associazione tra le più attive del territorio, si tratta quindi di "un passo concreto che non solo prende in contropiede tutti coloro che spesso parlano e poi non agiscono, ma che dimostra come il PNALM si ponga stavolta in totale sintonia con la nostra visione e con i veri bisogni di una specie, come l’orso bruno marsicano, in espansione al di fuori dei territori del Parco. Ringraziamo il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise per la generosità mostrata nel proporre una soluzione ad un grave problema per la specie seppur lontano dai suoi confini , quando avrebbe potuto spendere questi soldi tranquillamente sul proprio territorio".

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