
Il Masai Mara ha detto addio a uno dei suoi simboli: il leone africano Oloshipa A dare la notizia della sua scomparsa è stato il Kenya Wildlife Service (KWS), l'ente che in Kenya si occupa della gestione e conservazioni delle aree protette.
In un post pubblicato sui suoi canali social, il KWS spiega che Oloshipa è morto in conseguenza delle ferite riportate in una lotta territoriale con altri due maschi rivali.
Chi era il leone africano Oloshipa
Oloshipa aveva otto anni ed era un leone maschio dominante appartenente ai branchi di Ronkai e Fig Tree, nel cuore della Riserva del Masai Mara. Secondo la nota del Kenya Wildlife Service, la sua morte è stata il risultato di una violeta lotta territoriale con Olepolos e Osapuk, due maschi del branco di Topi, come è emerso a seguito dell'analisi del team veterinario del Masai Mara.
I resti del leone sono rinvenuti rinvenuti quando erano già stati depredati da altri animali, ma non mostravano danni provocati dall'essere umano, e neppure tracce di animali domestici. Il timore era che questo simbolo della natura africana fosse stato ucciso dalle persone, magari in conseguenza di una predazione ai danni del bestiame, come spesso accade ancora nell'area che circonda la riserva.
La morte di Oloshipa racconta invece delle dinamiche della savana, in cui un maschio adulto per mantenere il controllo del proprio territorio, con le risorse e le femmine che contiene, è costretto a scontrarsi contro rivali più giovani, con risultati fatali.
Nella nota ufficiale, il Kenya Wildlife Service ha ricordato così il suo leone preferito: "Mentre molti piangono la scomparsa di questo magnifico leone, è importante ricordare che la conservazione non consiste nel prevenire ogni morte, ma nel preservare l'equilibrio naturale che sostiene la vita. Il Masai Mara non è uno zoo, ma un ecosistema vivo e dinamico in cui tali interazioni sono parte del ciclo vitale. Il KWS continua a monitorare e salvaguardare la fauna selvatica in tutto l'ecosistema del Mara, garantendo la coesistenza tra predatori, prede e persone".
Perché il leone africano è in pericolo
Il leone africano (Panthera leo) è una delle specie simbolo del continente, ma anche una delle più vulnerabili. Un tempo diffuso in gran parte dell’Africa e del Medio Oriente, il suo habitat si è drasticamente ridotto e frammentato a causa dell'ampliamento delle aree antropiche, anche nelle a ridosso delle riserve e dei parchi naturali. Questa sovrapposizione ha portato al conflitto e alla riduzione della popolazione.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), la specie è classificata come “vulnerabile”, con un declino costante delle popolazioni registrato negli ultimi decenni. Le cause sono diverse, ma per la maggior parte riconducibili all'uomo: espansione delle terre coltivate, conflitti con le comunità locali, bracconaggio, caccia al trofeo e diminuzione delle prede. In molte aree, il leone si trova a competere con l’uomo per le risorse, e non di rado i pastori ricorrono a misure estreme per proteggere il proprio bestiame.