UN PROGETTO DI
7 Agosto 2025
9:12

Addio a Benno, il rinoceronte che non voleva avere figli: era il secondo più anziano d’Europa

È morto all'età di quasi 44 anni il secondo rinoceronte più anziano d'Europa. Benno prima di approdare al parco Natura Viva nel 2012 aveva vissuto frequenti spostamenti, e portato un pesante bagaglio di comportamenti aggressivi nei confronti degli esemplari con cui viveva, uno stress che gli aveva procurato un corno quasi inesistente a causa di continui sfregamenti.

Immagine
Il corno di Benno (foto di Valeria Cascella)

Si è spento nel parco Natura Viva di Bussolengo, all’età di quasi 44 anni, il rinoceronte Benno che non ebbe mai figli. Era arrivato in Italia dall'America e la sua storia è quella di un animale a cui la cattività e i suoi simili andavano stretti e per questo ha vissuto serenamente solo l'ultima parte della sua vita, quando è stato spostato a contatto con le antilopi del Parco. Da quel momento il corno che aveva limato sino ad appiattirlo totalmente ha ricominciato a crescere.

I viaggi di Benno, una vita in cattività: in Italia era tornato sereno insieme alle antilopi

Benno nacque negli anni 80 in un giardino zoologico di Knoxville, in Tennessee, e, prima di trascorrere gli ultimi 13 anni della sua vita al parco Natura Viva, sbarcò in Germania con un volo intercontinentale diretto ad Halle. Quattro anni dopo raggiunse Lipsia, per poi arrivare a Salisburgo nei primi anni 90.

Solo nel 2012 trovò in Italia il luogo in cui vivere serenamente l’ultima parte della sua travagliata storia, conclusa da secondo rinoceronte più anziano d’Europa. Benno è morto di vecchiaia, accudito da tutto lo staff, e il suo scheletro raggiungerà presto il Museo di Scienze Naturali di Torino.

Non si sentiva a proprio agio con i suoi simili e non ha mai voluto accoppiarsi. Manifestava questo malessere distruggendo ciò che trovava attorno a sé e sfregando il proprio corno più lungo contro qualsiasi grande oggetto del reparto.

Immagine
Il corno di Benno nel 2017: era quasi appiattito a causa dei continui sfregamenti causati dallo stress (foto di Bruna Zavattiero)

Il ricordo del Parco: "Comportamento aggressivo nei confronti delle femmine"

“Benno cambiò spesso casa – spiega Camillo Sandri, direttore zoologico del parco Natura Viva – poiché manifestava un comportamento aggressivo nei confronti delle femmine con cui viveva, con le quali avrebbe invece potuto accoppiarsi per preservare la propria specie. Non si sentiva a proprio agio in un contesto sociale e lo manifestava distruggendo ciò che trovava attorno a sé, sfregando il proprio corno più lungo contro qualsiasi grande oggetto del reparto. Tanto da arrivare ad accorciarlo fino a ridurlo a pochi centimetri. Ci chiamò il coordinatore europeo della specie (EEP – EAZA Ex-situ Program) per chiederci se potessimo costruire un reparto ad hoc, separato dagli altri rinoceronti, ma in contatto con le antilopi. E così, da maschio già adulto, arrivò nel suo ‘buen retiro' sulle sponde del Lago di Garda”.

Nel giro di un anno la sua vita cambiò e il corno ricominciò a crescere, fino a raggiungere i 40 centimetri nell’ultima misurazione dell’esame autoptico. “In soli 13 anni – prosegue Sandri – lo avevamo messo nelle condizioni di lasciarlo allungare di 37-38 centimetri. E, anche se un corno in una situazione di normalità può superare il metro e mezzo di lunghezza, noi abbiamo avuto la testimonianza che Benno avesse trovato il suo ambiente sereno per vivere. L’assenza delle femmine aveva sicuramente abbassato il suo livello di testosterone, ma giocavano un grande ruolo anche le antilopi, che potevano entrare nel suo reparto e mangiare insieme a lui oppure essere allontanate nel caso gli dessero noia. E poi, molti tronchi da spostare e tanti bagni di fango per rilassarsi".

I rinoceronti come Benno sono a rischio di estinzione e per questo molti parchi faunistici e giardini zoologici collaborano tra loro per mantenere, almenio in cattitvità, un serbatoio genetico, ma Benno non lascerà alcuna eredità: "Benno non riuscì a lasciare in eredità un patrimonio genetico importante per il futuro, ma la sua storia ci ricorda la necessità di tutelare una specie che in Africa soffre proprio a causa del bracconaggio per la vendita illegale del corno".

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views