UN PROGETTO DI
23 Giugno 2025
15:43

46 associazioni dicono no al ddl Caccia: “La Natura non è più dei cittadini”

46 sigle ambientaliste, animaliste, scientifiche e del comparto economico sostenibile si sono schierate contro il ddl Caccia presentato dalla maggioranza e annunciato dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. "Gli italiani non sono padroni a casa loro, perché non potranno più godere della natura in libertà e sicurezza", è la denuncia degli attivisti.

Immagine

Allungamento della stagione venatoria anche in piena migrazione, rilancio della cattura degli uccelli per richiamo vivo, caccia nelle aree demaniali, svilimento della scienza e dei pareri di Ispra, aumento del rischio per le persone. Sono le accuse mosse da 46 associazioni ambientaliste e animaliste al nuovo ddl Caccia presentato dalla maggioranza di Governo in Parlamento.

Per le sigle si tratta al tempo stesso di una chiara sconfitta politica per il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, che nei mesi scorsi aveva pubblicamente rivendicato la titolarità di queste misure, ma anche di un brutale attacco alla natura, in violazione della direttiva Uccelli e della Costituzione italiana.

Lettera aperta al Governo contro il ddl Caccia

La presentazione ufficiale del ddl è considerato dagli attivisti una sconfitta politica per il ministro Lollobrigida perché non si tratta più di un disegno di legge governativo, come doveva essere all'inizio, ma di un disegno di legge ordinario, anche se presentato dai partiti di maggioranza. "Questa retromarcia è la conferma di una strategia politica che cerca di nascondere la natura profondamente impopolare del provvedimento: si tratta infatti di un’azione grave nei contenuti, espressione di una visione superata, regressiva e minoritaria della natura e degli animali, concepita a uso e consumo esclusivo del mondo venatorio", è la denuncia degli animalisti..

Le 46 sigle firmatarie della lettera pubblica, tra le quali Wwf Italia, Animal Law Italia, Società Ornitologica Italiana e altri, avevano formalmente chiesto al Ministro un incontro per confrontarsi sulle tematiche oggetto della legge, senza mai ricevere risposta: "Di fronte alla critica fondata e documentata, il Ministro ha scelto di rifugiarsi in accuse infondate, rivelando una preoccupante mancanza di rispetto istituzionale e di volontà di confronto".

Il testo del DDL presentato in parlamento ricalca quasi integralmente la bozza ministeriale già resa pubblica dalle associazioni. Le modifiche apportate sono minime e secondo gli attivisti sarebbero del tutto insufficienti a mitigare la gravità del provvedimento. "Un esempio emblematico – spiegano – è il caso della caccia in spiaggia: viene mantenuta la possibilità di cacciare nelle aree demaniali, escludendo esplicitamente solo il demanio marittimo. Questo significa che, senza la mobilitazione delle associazioni, si sarebbe arrivati persino a permettere i fucili in riva al mare".

Cosa prevede il ddl Caccia

Il ddl, che Fanpage.it ha visionato, nasce per modificare la legge 11 febbraio 1992, n. 157, per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. Il primo grande cambiamento avviene proprio a livello semantico: l’articolo 1 infatti interviene sul titolo stesso della legge introducendo la nozione di"gestione" della fauna selvatica, a discapito del concetto di protezione.

"Questa modifica – si legge nella relazione che accompagna il testo – è finalizzata a chiarire che i contenuti della legge non si esauriscono nella sola protezione della fauna selvatica, ma si estendono a disciplinare un complesso di attività e di strategie funzionali alla conservazione, al controllo e all’utilizzazione del patrimonio faunistico, ai fini del raggiungimento di un punto di equilibrio tra la natura e le attività dell’uomo".

Il senso è chiarito ulteriormente poche righe dopo, quando viene specificato che "si riconosce l’attività venatoria quale espressione di una tradizione nazionale, che trova altresì riscontro nella Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, conclusa a Parigi il 17 ottobre 2003. Si aggiunge, inoltre, che, esercitata compatibilmente con le istanze di conservazione della fauna selvatica, l’attività venatoria concorre alla protezione dell'ambiente e all’equilibrio ecosistemico".

La legge è ritenuta dagli ambientalisti un "regalo ai cacciatori" e una privatizzazione della natura, come spiegano nella loro lettera: "gli italiani non sono padroni a casa loro, perché non potranno più godere della natura in libertà e sicurezza. La loro campagna, le aree protette, i boschi e le colline rischiano di diventare terreni di caccia per chiunque, anche per gli stranieri, attratti da un’Italia trasformata in un luna park venatorio dove poter massacrare la fauna selvatica senza rischiare conseguenze".

Le 46 sigle chiedono formalmente di essere ascoltate da tutti i Gruppi parlamentari, e confidano nella sensibilità e nel senso di responsabilità anche delle forze politiche di maggioranza: "Questo disegno di legge non è solo grave ed inaccettabile nei contenuti, ma è anche incompatibile con la volontà della maggioranza degli italiani, che vogliono più tutela per l’ambiente, più sicurezza, a partire da chi può accedere alle loro proprietà, più benessere animale, più rispetto per i beni comuni".

Le 46 associazioni firmatarie

AFNI – ASSOCIAZIONE FOTOGRAFI NATURALISTI ITALIANI, ALI – Animal Law Italia ETS, Alleanza AntiSpecista Odv, Altura odv, Amici della Terra, Animal Aid Italia Odv, Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, ASOIM – Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale OdV, Associazione ETICOSCIENZA APS, Attivisti Gruppo Randagio Odv, CIRF – Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale ETS, CISO – Centro Italiano Studi Ornitologici EARTH ODV, EBN, ENPA, Essere Animali ETS, Federazione Nazionale Pro Natura, FONDAZIONE AMBIENTALISTA MAREVIVO ETS, Fondazione Capellino, Fondazione Cave Canem, Gaia Animali & Ambiente OdV, Green Impact, Greenpeace, Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), Gruppo Insubrico di Ornitologia ODV, Humane World for Animals Europe, ISDE Associazione Medici per l'Ambiente, LAC, LAV, LEAL Lega Antivivisezionista, Legambiente, LEIDAA, LIMAV Italia OdV, Lipu, LNDC ANIMAL PROTECTION, MAN, OIPA ITALIA ODV, Rete dei Santuari di Animali Liberi, Rewilding Appennines, SALVIAMO L’ORSO OdV – Associazione per la Conservazione dell’Orso Bruno Marsicano, Società Ornitologica Italiana – S.O.I., Stazione Romana Osservazione e Protezione Uccelli, Verdi Ambiente e Società, Waldrappteam, WWF Italia

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views