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24 Giugno 2025
12:33

30 cani detenuti in una roulotte e legati alla catena: orrore in Trentino

A Lagolo, in Trentino, 30 cani di cui molti cuccioli, vivevano detenuti in una roulotte, legati alla catena tra gli alberi o abbandonati a loro stessi per le strade. Per recuperarli è intervenuto lo sportello contro i maltrattamenti dell'associazione animalista Lav.

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30 cani, di cui molti cuccioli, vivevano rinchiusi in una roulotte, legati alla catena tra gli alberi, oppure abbandonati a loro stessi per la strada. È lo scenario da incubo in un bosco di Madruzzo, provincia di Trento.

Per liberarli sono intervenuti i volontari dello sportello anti-maltrattamento della Lav.

La condizione dei cani detenuti nel bosco a Trento: avviato il salvataggio

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C’erano molti cuccioli tra quello salvati dalla Lav

I cani erano circa 30, molti dei quali cuccioli, tutti detenuti in pessime condizioni ai margini di un bosco del Comune di Madruzzo, in località Lagolo, provincia di Trento. Vivevano circondati da cumuli di immondizia, alcuni legati agli alberi con la catena, o rinchiusi dentro una piccola roulotte. Altri ancora erano invece liberi di vagare in branco sulle strade in cerca di cibo, arrivando anche a spaventare i residenti che li vedevano dentro i propri giardini a rovistare fra i rifiuti.

Gli animali, inoltre, non erano stati sterilizzati, per cui nascevano continuamente cucciolate con un alto tasso di mortalità, in quanto i cani non sarebbero stati né curati né seguiti adeguatamente. L'accumulo di animali ben oltre le proprie capacità di cura, come in questo caso, è un vero e proprio disturbo psicologico che oltre a essere il riflesso del malessere umano può compromette seriamente il benessere dei cani.

La situazione di Madruzzo, diventata ormai invivibile per i cani e i residenti, è stata segnalata allo sportello contro i maltrattamenti aperto dall'associazione animalista Lav nel 2023. Negli ultimi mesi si sono quindi susseguiti incontri istituzionali, segnalazioni alle Forze di Polizia, raccolte di testimonianze dirette, sopralluoghi e, infine, una denuncia in Procura e un’istanza al sindaco. Azioni che hanno permesso ai volontari di recuperare gli animali.

La denuncia della Lav: "Comuni e sindaci responsabili degli animali"

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Gli animali erano in un evidente stato di sofferenza

"In questi anni siamo stati molto preoccupati non solo per la salute degli animali, che non venivano curati, ma anche per possibili incidenti con animali e investimenti sulle strade adiacenti il bosco – ha dichiarato Simone Stefani, della Lav di Trento – Spesso i residenti si sono imbattuti in animali vaganti in cerca di cibo, e per di più la zona è assiduamente frequentata da turisti e motociclisti. Si tratta di situazioni che, se non affrontate tempestivamente, finiscono per mettere in difficoltà anche Comuni e Sindaci, che sono i primi responsabili della sicurezza degli animali sui territori”.

La Lav, con il via libera della persona che deteneva gli animali, insieme al personale del canile Arcadia di Rovereto e con il supporto del Corpo Forestale Provinciale, è riuscita ad avviare il recupero dei primi animali. Una quindicina di cani, anche cuccioli, sono già al sicuro del canile e, finiti i protocolli sanitari del caso, potranno essere adottati per iniziare una nuova vita, più serena e al sicuro.

"Chiediamo il supporto dell'intera comunità del territorio per favorire queste adozioni – ha dichiarato Martina Gozzi, attivista della Lav – È molto importante che gli animali trovino casa in fretta, in modo da poter procedere al recupero degli altri e per risolvere definitivamente questa preoccupante situazione".

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