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Il Consiglio dei ministri salva le banche Venete con 5 miliardi di euro

Il Consiglio dei Ministri, riunito a palazzo Chigi, ha dato l’ok al testo, sancendo di fatto il passaggio della parte sana di Veneto Banca e Popolare Vicenza a Intesa Sanpaolo. Lo Stato metterà quindi subito a disposizione risorse per circa 5 miliardi per l’integrazione con Intesa Sanpaolo, risorse recuperate dai 20 miliardi stanziati dal decreto Salva Risparmio di fine 2016.
A cura di Ida Artiaco
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Via libera del Consiglio dei Ministri, riunitosi in via straordinaria a palazzo Chigi nel pomeriggio di domenica 25 giugno, al decreto per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare Vicenza. Con la "liquidazione ordinata" per normativa dei due istituti bancari, è sancito di fatto anche il passaggio della parte sana delle due Venete a Intesa Sanpaolo, il cui consiglio di amministrazione ha a sua volta approvato l'acquisizione della "good bank" e conferito all'Ad Carlo Messina l'incarico di chiudere l'operazione.

Sono bastati solo 20 minuti ai ministri per dare il lascia passare al testo, dopo che la decisione, attesa per ieri pomeriggio, è stata rinviata di qualche ora a causa della complessità del documento. A stretto giro arriveranno il decreto del ministero dell'Economia per la liquidazione e la nomina dei commissari da parte della Banca d'Italia. Il provvedimento si era reso fondamentale per salvare le due banche, dichiarate fallite dalla Bce. L'operazione costerà alle casse dello Stato circa 4,78 miliardi, che verranno girati a Intesa Sanpaolo come anticipo di cassa. Altri 400 milioni saranno impiegati come copertura di garanzie. In tutto, dunque, la cifra complessiva corrisponderebbe a 5,1 miliardi.

"Il governo ha approvato il decreto legge che consentirà di rassicurare e stabilizzare la situazione – ha commentato il premier, Paolo Gentiloni -. La crisi delle banche venete ha raggiunto livelli che hanno reso necessario un intervento di salvataggio, per evitare i rischi evidenti a tutti di un fallimento disordinato. Il testo va a favore della buona salute del nostro sistema bancario, della sua efficienza. Da ciò, in particolare in un Paese come il nostro dove il sistema bancario è così importante per gli investimenti, dipende anche la possibilità di incoraggiare e non ostacolare la ripresa economica in atto. Risaniamo il sistema in un momento in cui il suo stato di salute è cruciale per la ripresa".

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