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Un investimento a lungo termine
Rispetto, trasparenza, collaborazione: le relazioni umane rappresentano un investimento a tutti gli effetti per la creazione di un sistema virtuoso.
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Non esiste produzione efficace che non parta da relazioni umane di qualità. Per questo, il modello di Mutti nei confronti dei suoi agricoltori è un modello vincente. Nasce da una relazione stretta, da una visione migliorativa dei processi di lavoro che tiene conto del benessere sociale degli agricoltori e degli investimenti che ogni agricoltore mette in campo. Per promuovere il merito grazie a un sistema di incentivi, i cui effetti benefici non possono che riflettersi sulla qualità del prodotto.

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L’importanza delle relazioni

Il tema delle relazioni in ambito lavorativo è cruciale e, negli ultimi anni, ha appassionato ogni settore produttivo – da quello industriale a quello dei servizi. Affrontato per primo da Elton Mayo (che negli anni Trenta poneva al centro del suo discorso le relazioni e la gratificazione dei lavoratori), si è esteso al tema della partecipazione e della leadership diffusa ed è in continua evoluzione ogni giorno. Se poi esaminiamo i rapporti tra un’azienda e i suoi collaboratori, è chiaro che siamo davanti ad una relazione ancor più strategica per favorire il successo e il raggiungimento di ogni obiettivo. Ci sono realtà imprenditoriali che hanno creato nel tempo relazioni stabili e durature con chi collabora per loro, perché sono riuscite a renderli partecipi di un progetto win-win per tutti.

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Gli agricoltori: collaborazione di qualità

È quello che succede con Mutti, che da anni “coltiva” relazioni di qualità con i suoi agricoltori. In genere, chi coltiva la materia prima proviene da aziende agricole a gestione familiare – custodi di reciproci legami di lunga data. Non è raro trovare, tra i collaboratori di Mutti, imprenditori di seconda o terza generazione a capo delle aziende che conferiscono i loro prodotti ed è una consuetudine chiamare ciascuno di loro per nome. Le relazioni che si instaurano sono un valore autentico di per sé, da conservare e incentivare e basato sul rispetto, sulla trasparenza e sulla collaborazione per raggiungere uno scopo comune: l’eccellenza del prodotto.

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Uno scopo comune

Ebbene sì: quando ogni collaboratore si sente parte di un progetto sfidante, vi partecipa con passione e ne viene gratificato. Ciò emerge dalle parole di Giulia Alessandri, una delle giovani imprenditrici agricole che collabora con Mutti e che riconosce all’azienda nostrana il merito di sviluppare progetti unici e di stimolanti. Racconta di quanto il suo lavoro lì sia stimolante, di quanto l'abbia incentivata a tenersi aggiornata. Parla del suo rapporto con “quelli di Mutti”, fatto di fiducia e di stima reciproca. Non sono solo i collaboratori “storici” ad apprezzare il lavoro di Mutti, ma anche quelli giovani che hanno bisogno di una carica in più e desiderano crescere. Questo accade quando si riconosce il valore di un'azienda che innova e investe: far parte di questo progetto per molti diventa un vero incentivo a fare meglio.

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Le selezioni: questione di merito e di qualità 

Che il pomodoro sia 100% italiano per Mutti è solo il punto di partenza. Ogni varietà di pomodoro, infatti, necessita di condizioni peculiari per svilupparsi. Per questo, ciascuna è coltivata nel territorio ad essa più vocato e, per farlo, Mutti si avvale dei migliori agricoltori locali, dal nord al sud Italia, nei territori più vocati alla coltivazione di pomodoro. E c’è di più: tutti questi agricoltori, Mutti li conosce per nome. Perché, come ha detto Giulia, fiducia e stima sono reciproche. Mutti, infatti, promuove l’equità nei rapporti contrattuali – ad esempio definendo già a inizio anno il prezzo d’acquisto della materia prima con le Organizzazioni dei Produttori e il quantitativo che ciascun agricoltore consegnerà, permettendo loro di avere un orizzonte di guadagno certo e mettendoli così in condizione di effettuare investimenti a lungo termine nelle loro aziende agricole. Inoltre, investe nelle aziende agricole con cui lavora e contribuisce a renderle più forti e a sostenere l’adozione delle migliori pratiche agricole, condividendo il proprio know-how per migliorare le proprie competenze.

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Più redditività, più motivazione

I protocolli richiesti da Mutti servono quindi a portare la qualità in ogni prodotto. E ogni agricoltore si sente ancora più motivato quando il valore del suo lavoro viene riconosciuto. Come? Ad esempio, Mutti paga un prezzo superiore alla media di mercato (sia nella filiera del Sud che del Nord Italia) per un pomodoro più buono: questo avviene da sempre, ogni anno. E non si tratta dell’unico incentivo: chi lavora al meglio e supera alla grande tutte le selezioni qualitative ottiene un premio finale, il Pomodorino d’Oro. Un premio in denaro consegnato ai migliori agricoltori che conferiscono in base alla qualità: 64 agricoltori su un totale di 600. Anche Giulia è stata premiata, arrivando al terzo posto tra gli agricoltori premiati al Nord due anni fa. Mutti, nella campagna 2020, ha riconosciuto ai suoi agricoltori il 30% in più rispetto alla media di mercato, sommando il prezzo pagato per la materia prima e gli incentivi economici derivanti dal Pomodorino d’Oro, sia al Nord che al Sud Italia. Per questo, gli agricoltori sono incentivati a consegnare solo il pomodoro migliore, effettuando un’accurata selezione già sul campo. Ovviamente, anche questo premio è da reinvestire in innovazione e miglioramento nei campi e ciò contribuisce ad alimentare un circolo virtuoso tra redditività, motivazione e qualità.

 

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Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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