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La pasta si celebra… Miez’a via
Un evento di street-gastronomy ha inaugurato una nuova era: quella della Gran penna ruvida!
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La pasta, una questione seria

Non si può passeggiare tra i vicoletti di Napoli senza seguire il naso, oltre che l'orientamento: tra i profumi che escono dalle finestre aperte delle case e quelli dei tantissimi locali sempre indaffarati, le vie della città partenopea sono una mappa di sapori che parlano di piacere irresistibile. La pasta qui è una vera istituzione: dimmi che ricetta vuoi preparare e ti dirò che formato usare! Genovese, pasta e patate, scarpariello e addirittura frittata e' maccarune, “l'oro” non manca mai sulle tavole dei napoletani. Dal 1600 – periodo in cui ai piedi del Vesuvio si iniziarono a trafilare i primi maccheroni – la passione per questo prodotto semplice ma ricchissimo di gusto, è cresciuta di giorno in giorno… proprio come le spighe dorate del grano duro che danno vita a lei, la signora pasta.

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Nasce una nuova icona

Liscia o rigata? Sono le penne, fin dalle loro origini, a unire nord e sud e mettere d'accordo tutti alla prima forchettata, anche se la domanda “lisce o rigate?” crea un appassionato dibattito, sempre alla ricerca del vero piacere. È proprio qui che entra in gioco l’estro napoletano di Voiello, che ha lanciato sul mercato la nuova Gran Penna Ruvida: non è liscia e neanche rigata, ma è ruvida che è una poesia, così da trattenere perfettamente i sughi. Trafilata al bronzo e fatta con grano aureo 100% italiano, assicura ad ogni boccone il piacere della pasta come Napoli comanda.

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La festa è Miez'a via!

Una regina così non può che essere celebrata in pompa magna, come è successo durante l'evento “Miez’a via” del 21 giugno scorso a Milano. La location suggestiva dei Navigli si è colorata dell'esuberanza napoletana, facendo scendere “in strada” tutti gli amanti del buon cibo: per l'occasione Voiello ha presentato la street-gastronomy ideata dallo chef stellato Lino Scarallo, di Palazzo Petrucci a Napoli. La protagonista della degustazione? La Gran penna ruvida, naturalmente! Cibo, musica e arte: tre pilastri della cultura italiana che hanno unito la città della moda a quella della creatività in una serata da ricordare. Beppe Vessicchio, Livio Cori, ma anche Dadà e i collettivi THE NAPOLITANERS e VIENMNSUONNO1926 hanno celebrato al massimo l'essenza delle feste napoletane: un tripudio di colori, suoni e profumi per godersi appieno la festa. In altre parole, per “arricrearsi”.

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Una ricetta da provare

Per continuare ad arricrearsi con la Gran penna ruvida, vi consigliamo una ricetta da provare. La stagione è perfetta per prepararla con zucchine e fiori di zucca: dopo aver saltato le verdure in padella con olio, aglio e maggiorana basta una frullata per ottenere una crema di zucchine avvolgente e vellutata. La Gran penna ruvida cuoce 14 minuti in abbondante acqua salata, prima di essere spadellata con il sugo e servita con i fiori di zucca a listarelle: un vero masterpiece di gusto!

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Da leggenda a realtà

Secondo il folclore napoletano la pasta, proprio per la sua innata perfezione, non può che essere nata dalle abili mani di un mago, Chico. L'uomo di origini arabe aveva messo a punto l'alchimia dopo anni e anni di ricerche, ma alla fine fu spodestato da donna Jovannella, un'astuta napoletana che fece arrivare l'invenzione nelle cucine del Palazzo Reale, conquistando perfino il Re e poi il mondo intero. Oggi possiamo gustarla ogni giorno, in tante varianti, ma la magia non è più oscura: è una realtà deliziosa che si rinnova su ogni tavola d'Italia.

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