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Yara, Bossetti intercettato sulle ospitate in tv della moglie: “A Matrix sono 25mila euro”

Le parole del muratore di Mapello condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio intercettato nel 2014 in carcere durante un colloquio con la moglie: “Mi conoscono in tutta Italia. È il caso più pagato dopo quello di Elena Ceste”, diceva Bossetti. Per i giudici pensava ai vantaggi economici.
A cura di Susanna Picone
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Qualche giorno fa i giudici della corte d’assise d’appello di Brescia hanno depositato le motivazioni del verdetto nei confronti di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo in secondo grado lo scorso luglio per l’omicidio Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa e uccisa il 26 novembre del 2010. Tra le altre cose, nelle motivazioni i giudici parlano anche delle apparizioni in tv dei familiari del detenuto: apparizioni che avrebbero fatto guadagnare alla famiglia Bossetti anche fino a 25000 euro a ospitata. Nelle 367 pagine di motivazioni i giudici commentano in particolare con severità le intercettazioni ambientali in carcere tra il carpentiere e la moglie Marita. A scriverne il Fatto Quotidiano e Il Corriere della Sera. “La nostra quota è sempre sui 25, 25000 euro a Matrix, (…) mi conoscono in tutta Italia eh. Il mio è il caso più pagato fuori dalla Elena Ceste”, così Bossetti nel novembre del 2014 si rivolgeva a sua moglie Marita durante un colloquio in carcere. Alla moglie Bossetti raccomandava di seguire le indicazioni del loro avvocato Claudio Salvagni e le diceva: “Se viene fuori un’altra occasione io farei di tutto Marita…”. Secondo i giudici Bossetti era insomma consapevole del clamore mediatico che ha avuto il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio e dei vantaggi economici che ne potevano ritrarre con memoriali e interviste. “È da segnalare – così la Corte d’assise d’appello – che l’atteggiamento psicologico del Bossetti non è certo quello di colui che è disperato e che continua a protestare la sua innocenza ma è quello, abbastanza insolito per chi si trova in carcere con accuse così infamanti, di chi cerca di gestire a suo vantaggio, con grande normalità, lucidità e indifferenza, il clamore mediatico sorto dalla vicenda”.

Le parole dell'avvocato di Bossetti – Da parte sua l’avvocato Salvagni, scrive il Corriere, ha voluto “contestualizzare” le parole di Bossetti. “Voglio ribadire che noi avvocati, così come i consulenti, abbiamo lavorato a titolo gratuito. Personalmente, che sono fuori con le spese di 10000 euro, mi sento di voler portare avanti questa battaglia di civiltà”, ha spiegato. Quanto alle interviste, secondo l’avvocato di Bossetti Marita avrebbe accettato qualche apparizione e rifiutato altre proposte: “Per portare la voce del marito, per il sostentamento della famiglia e per il pagamento delle ingenti spese vive, basti pensare agli ingenti diritti di segreteria dovuti per le 60000 pagine degli atti, più i dvd con video e foto. Per quanto riguarda Matrix, citato nella sentenza, le è stata presentata una proposta, io ho controllato il contratto. Di quei 25000 euro, la metà è andata in tasse. Del resto, la metà è rimasta alla famiglia e l’altra metà per, appunto, le spese vive”.

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