Volontarie rapite La Farnesina: “Non andate in Siria. Greta: “Non ci torneremo”
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo non torneranno in Siria. Dopo l’intervista ad una delle due cooperanti rapite a luglio e liberate lo scorso gennaio pubblicata da Repubblica e poi smentita dal fratello di Vanessa, Greta ha ritenuto opportuno rilasciare una dichiarazione con la quale smentisce categoricamente un ritorno nei territori che l’hanno vista prigioniera per oltre 5 mesi: “È passato poco tempo dalla nostra liberazione e vorrei che si rispettasse la mia volontà di fare silenzio. Ora, in merito a quanto pubblicato oggi dagli organi di stampa in seguito all'articolo uscito questa mattina, e a quanto rimbalza sul web e sui sociali network, mi corre l'obbligo di ribadire – come dissi appena tornata – che non ho alcuna intenzione di tornare in Siria e ho invece intenzione di intensificare le mie attività di volontariato in Italia". La presunta intervista rilasciata a Paolo Berizzi da Vanessa – nella quale la ragazza si era duramente sfogata ("quanto fango su di noi, ma non mi vergogno di niente") – sarebbe stata raccolta nel locale del padre a Verdello, in provincia di Bergamo, dove vive la famiglia.
Farnesina: non andate in Siria
Anche l'Unità di Crisi della Farnesina è voluta intervenire sulla questione in merito alle polemiche seguite alle dichiarazioni attribuite a Vanessa Marzullo, alle quali peraltro non sono mancati molti insulti nei confronti delle due ragazze, a seguito delle voci – smentite dai pm che hanno indagato sul loro caso – sui presunti rapporti morbosi intrattenuti coi loro stessi rapitori del Fronte Al Nusra. "La Siria è un Paese da non visitare e dove è elevatissimo il rischio di rapimenti, attentati e violenze", è il messaggio che arriva direttamente dal Ministero degli Esteri. "Analoghe indicazioni sono rivolte anche alle Organizzazioni non governative che intendano inviare loro operatori nel Paese per missioni umanitarie o di qualsiasi tipo", precisa la nota della Farnesina.