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Vodka nel tubo dell’alimentazione, Melissa uccide il figlio disabile: “Volevo che riposasse”

Melissa Robitille, 43 anni, di Hardwick, nel Vermont, è stata condannata a 12 anni di carcere in via definitiva per aver ucciso il figlio Isaac, 13enne affetto da una grave disabilità, versando vodka nel sondino utilizzato per la sua alimentazione. Nei guai anche il compagno della donna: “Volevamo solo farlo dormire”.
A cura di Ida Artiaco
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Ha versato della vodka nel tubo con il quale si alimentava: per questo Melissa Robitille, 43 anni, di Hardwick, nel Vermont, Stati Uniti, è stata condannata per omicidio colposo 12 anni di carcere per la morte del figlio Isaac, 13 anni e affetto da una grave forma di disabilità che richiedeva un'assistenza 24 ore su 24. Il ragazzo era cieco, non aveva orecchie, e aveva ritardi nello sviluppo, che non gli permettevano di parlare, camminare e anche mangiare come i suoi coetanei. I fatti risalgono al 2014, ma la sentenza definitiva è arrivata solo nelle ultime ore: come hanno ricostruito i pubblici ministeri, Melissa e il suo fidanzato dell'epoca, Walter Richters, hanno versato la sostanza alcolica nel sondino del ragazzo perché volevano tenerlo calmo. Ma qualche ora dopo l'adolescente è morto. Era il 22 agosto quando la donna chiamò la polizia, dicendo di aver trovato l'adolescente nel suo letto privo di conoscenza. I risultati dell'autopsia hanno evidenziato la presenza nel suo sangue di alcol superiore di 0,146%, circa il doppio del limite legale per la guida.

Quel giorno pare che Isaac fosse particolarmente agitato, per questo la madre decise di versare la vodka nel sondino, per farlo calmare e riposare, dicendo al suo fidanzato Walter Richters che non gli avrebbe fatto del male. La coppia è stata incriminata  nell'ottobre 2015. Durante il processo nella primavera del 2017 alla Robitille, che ha altri 3 figli avuti da un precedente matrimonio con un uomo più vecchio di lei di 30 anni, la difesa ha cercato di dipingerla come una madre affettuosa e devota che ha fatto un errore, citando un blog che teneva sulle condizioni del ragazzo disabile. Ma la sua famiglia ha invece sostenuto il contrario. Melissa ha infine fatto appello alla Corte Suprema del Vermont, sostenendo che non c'erano prove che ad uccidere il figlio fosse stata la dose di alcol, ma i giudici non le hanno creduto: "Le sue condizioni era così critiche che anche una goccia di alcol lo avrebbe ucciso, oltre al diabete e alle gravi difficoltà che viveva, pesava 49 chili", si legge nella sentenza. Richters è stato condannato a tre anni di prigione dopo essere stato condannato per omicidio colposo per il suo ruolo nella morte del ragazzo.

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