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Vito Fazzi, trovato impiccato a un albero. Si indaga per omicidio: “Esumate la salma”

Il corpo di Vito Mazzi fu trovato nelle campagne di Martina Franca, impiccato a un albero. La moglie ha chiesto e ottenuto l’apertura di un’inchiesta per omicidio. Secondo il suo racconto il marito non poteva arrampicarsi ad un albero perché in quel periodo aveva problemi a deambulare. La moglie ha parlato anche di possibili debiti legati al gioco d’azzardo. La verità dopo l’inchiesta aperta dalla Procura.
A cura di Redazione
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Fonte: TgNorba
Fonte: TgNorba

Il suo corpo fu trovato impiccato ad un albero nelle campagne di Martina Franca (Taranto) nel mese di novembre del 2018. Si parlò di suicidio ma ora, a distanza di pochi mesi, si segue la pista dell'omicidio. Parliamo della morte di Vito Mazzi, il 44enne di Alberobello trovato senza vita il 18 novembre dello scorso anno. Il suo corpo fu scoperto nelle campagne impiccato ad un albero: si pensò al suicidio. Ma la dinamica non ha mai convinto la moglie dell'uomo che è riuscita ad ottenere – dopo aver presentato una denuncia – l'esumazione della salma  e l'autopsia sul corpo. L'ipotesi su cui si basa un fascicolo aperto dalla procura è quella di omicidio volontario.

La moglie di Vito Mizzi in questi mesi ha chiesto di conoscere la verità sulla morte del marito ed è riuscita – con la difesa dell'avvocato Eugenio Pini  – ad ottenere l'interesse dei magistrati. "Ignoti – ipotizza il pm Ida Perrone che segue il caso – collocando una corda intorno al collo al fine di simulare il suicidio per impiccagione, ne cagionavano la morte". La moglie ha spiegato agli investigatori che il marito – dopo un incidente avvenuto tra le mura di casa  – aveva iniziato ad avere problemi di deambulazione. Per questo motivo – a dire della donna – suo marito non poteva essere in grado di arrampicarsi sull'albero, piazzare la corda e togliersi la vita.

La donna avrebbe poi parlato anche di possibili debiti legati al gioco d'azzardo. Ipotesi sulle quali lavorerà nelle prossime ore la magistratura. "Accolgo con soddisfazione la decisione del pubblico ministero – ha dichiarato l'avvocato Pini – e plaudo alla grande capacità e determinazione mostrata dall'ufficio di Procura".

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