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Vitalizi, ex consiglieri a Napolitano: “Non tagliare diritti acquisiti”

Sono 3200 gli ex consiglieri che annunciano una valanga di ricorsi contro le regioni che hanno deliberato riduzioni ai vitalizi d’oro: “I nostri sono diritti acquisiti”.
A cura di S. P.
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Non piace a 3200 ex consiglieri la stretta sui vitalizi in arrivo in alcune regioni italiane. Nessuno vuole rinunciare ai propri vitalizi e così, come scrive il quotidiano Il Messaggero, quando in Italia si tocca un privilegio arrivano subito i ricorsi. Ricorsi di cui è stato informato con una lettera anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tutto nasce dai tagli stabiliti il 10 ottobre dalla conferenza nazionale dei presidenti dei consigli regionali che hanno deciso l’innalzamento da 50 a 65 anni (o 60 ma con una forte penalità) dell’età necessaria per avere accesso all’assegno di fine mandato e una mini-tassa di alcune centinaia di euro, tipo contributo di solidarietà, su quelli già erogati. Questo per frenare uscite ormai esorbitanti: basta pensare alla Regione Lazio, dove la spesa era arrivata a 20 milioni di euro.

I consiglieri regionali che non vogliono rinunciare ai vitalizi – Di qui la stretta sui vitalizi che il Lazio, la Lombardia, il Molise e il Trentino hanno già tradotto in legge. Normative analoghe sono poi in arrivo in altre regioni, come Piemonte, Campania e Toscana. Ma la stretta sui vitalizi, appunto, non convince gli ex consiglieri. La loro associazione ha dunque scritto al presidente Napolitano minacciando di portare la questione fino alla Corte costituzionale per veder riconosciuto il loro “diritto acquisito”.

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