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Virus West Nile, muore una donna a Piacenza: 17 le vittime in Emilia Romagna

È morta la donna di 78 anni che il 25 agosto era stata ricoverata all’ospedale di Piacenza per un caso di infezione da West Nile: le sue condizioni erano già gravi, poi la situazione è ulteriormente peggiorata e la paziente è deceduta nel reparto di malattie infettive in cui era ricoverata. Sono quattro i casi registrati nel Piacentino.
A cura di Susanna Picone
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una zanzara malefica

Ancora una vittima in Emilia Romagna del virus West Nile. Non ce l'ha fatta la donna piacentina di settantotto anni ricoverata dal 25 agosto scorso all'ospedale di Piacenza per un caso di infezione da West Nile. Le condizioni della signora erano già gravi, ma la situazione è ulteriormente peggiorata negli ultimi giorni e alla fine la paziente è deceduta nel reparto di malattie infettive in cui era ricoverata. L’ultima vittima della febbre del Nilo – con’è noto il contagio avviene attraverso il morso di zanzare infette – è stata la prima a essere colpita dal virus in città: quattro in totale i casi registrati nel Piacentino. Dopo la settantottenne è stato il turno di un uomo di sessanta anni che si era rivolto all'ospedale di Parma. Il terzo caso è un ventenne di Mortizza e nelle ultime ore è stato ricoverato anche un ottantenne di Caorso. Con la morte della settantottenne piacentina salgono a diciassette i decessi in Emilia Romagna a causa del virus West Nile.

L'assessore tranquillizza: "Siamo alla coda dell'epidemia" – La notizia della morte della signora piacentina è arrivata mentre a Bologna l'assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, spiegava che "siamo alla coda dell'epidemia". "Abbiamo ancora persone ricoverate in terapia intensiva da 20-25 giorni e speriamo di riuscire a guarirle, ma – ha detto l'assessore – non è escluso che possa accadere che qualcuno di loro non ce la faccia”. “Tutte le rilevazioni su animali e zanzare – ha poi spiegato ancora – dimostrano una circolazione significativamente inferiore del virus. Domani ci sarà un incontro con province e comuni capoluogo di provincia perché vogliamo che ci sia un serrare le fila”. Per l'anno prossimo, ha quindi detto l'assessore, “stanzieremo ulteriori risorse, che già oggi non sono poche. Però i Comuni che non fanno disinfestazioni saranno indicati perché lo dobbiamo ai cittadini”.

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