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Violenze sulle donne: una su tre le subisce dal partner

Una donna su tre subisce aggressioni da parte del proprio partner e, tra quelle che subiscono violenze gravi, molte accusano sintomi di stress da disordine post-traumatico tre mesi dopo gli abusi.
A cura di Davide Falcioni
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Una donna su tre subisce aggressioni da parte del proprio partner e, tra quelle che subiscono violenze gravi, molte accusano sintomi di stress da disordine post-traumatico tre mesi dopo gli abusi. Sono questi i dati che emergono da un progetto coordinato dall'Istituto superiore di Sanità e condotto negli ospedali italiani allo scopo di monitorare con rigore scientifico l'origine delle violenze che purtroppo quotidianamente le donne sono costrette a subire. Allarme anche per le bambine: tra quelle fino ai 14 anni che arrivano in Pronto soccorso per violenza, il 17,9% è vittima di un'aggressione sessuale.

Dai dati raccolti dall'Istituto Superiore della Sanità emerge che per le donne vittime di violenza in età fertile (15-49 anni), oltre il 35% dei casi è dovuto ad aggressione da parte del coniuge o partner sentimentale (nei maschi è meno del 10%). Quasi l'85% dei casi di violenze su donne è compiuta da conoscenti (nei maschi tale percentuale è inferiore al 40%). "Nei pronto soccorso che hanno partecipato alla rilevazione – dichiara Alessio Pitidis dell'Iss, coordinatore per l'Italia della sorveglianza dell'Injury Database europeo – emerge che per le donne in età fertile vittime di violenza la seconda causa di accesso in Pronto soccorso è stata la violenza sessuale: un caso ogni venti. La violenza viene più spesso (88% dei casi) compiuta a mani nude o con violenza fisica, senza uso di strumenti d'offesa".

A tre mesi dalla dimissione ospedaliera il 67,5% delle donne adulte vittime di violenza domestica o sessuale soffre di stress da disordine post-traumatico. Un valore comparabile a quello delle vittime di grandi disastri, compresi attentati terroristici. "La presenza di una rete di servizi socio-assistenziali capillare, capace di interagire, dialogare e scambiare efficaci prassi metodologiche – dice Eloise Longo, coordinatrice del progetto REVAMP – è un modo per far emergere il fenomeno della violenza e sconfiggere il senso di isolamento e solitudine che circonda le donne. La rete è un modo per garantire alla donna supporto e protezione".

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