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Violenze e insulti in casa di riposo: “Accidenti ai vecchi e a chi li ha inventati”

Sette operatori di una casa di riposo indagati per maltrattamenti sugli anziani, per sei di loro divieto dell’esercizio della professione sanitaria.
A cura di Antonio Palma
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Picchiavano, minacciavano e insultavano gli anziani ospiti della casa di riposo dove loro lavoravano invece per accudirli. È la pesante accusa nei confronti di sei dipendenti di una struttura per anziani di Bibbiena, in provincia di Arezzo, destinatari di una misura interdittiva del divieto dell'esercizio della professione sanitaria disposta dal Gip a seguito delle indagini svolte dai carabinieri sulle violenze perpetrate all'interno della casa di riposo contro gli anziani. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Arezzo, vede indagati complessivamente sette persone, sei donne e un uomo, tutti italiani di età compresa tra i 40 e i 60 anni. A far scattare le indagini, avviate alla fine del 2017, una ‘soffiata‘ interna alla struttura proveniente da un operatore stanco dei metodi utilizzati da alcuni colleghi e la quasi contemporaneamente segnalazione di alcuni parenti il cui familiare presentava dei lividi che non trovavano alcuna spiegazione.

Fondamentali per ricostruire quanto avveniva nella casa di riposo sono state le immagini riprese da una telecamera nascosta, piazzata dai militari all'interno delle stanze per documentare le violenze. Vista la gravità dei fatti contestati, il pm Marco Dioni, a cui è stato affidato il fascicolo, infatti ha autorizzato l'installazione della videocamera che poi ha portato alla luce fatti di cui i parenti degli anziani erano completamente ignari. Gli anziani, quasi tutti non autosufficienti, infatti sarebbero stati sottoposti a crudeltà e pesanti offese giorno e notte. Come si vede dalle immagini diffuse dai carabinieri, le violenze scattavano soprattutto quando dovevano essere cambiati con spintoni, schiaffi e parolacce. "Accidenti ai vecchi e a chi li ha creati, non vi sopporto più" imprecava una delle infermiere  dopo aver scoperto che l'anziana si era sporcata. Il pm aveva chiesto gli arresti domiciliari mentre il gip del tribunale di Arezzo Giampiero Borraccia ha optato per la misura del divieto dell’esercizio della professione sanitaria.

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