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Violenta e massacra bimba di 2 anni: il suo papà decide di staccare spina del supporto vitale

“Ho dovuto staccare mia figlia dalla macchina che la teneva in vita”, le drammatiche parole di Robert Smyth Jr, del New Jersey. L’uomo aveva lasciato la bimba dalla madre, sua ex compagna. Quest’ultima l’ha poi fatta uscire con il suo nuovo fidanzato: “Falla stare con me, voglio conoscerla meglio…”.
A cura di Biagio Chiariello
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Michael Disporto (sinistra) e la piccola Ariana
Michael Disporto (sinistra) e la piccola Ariana

Giovedì scorso è stato costretto a rivivere di nuovo quel dramma. Ha testimoniato nel processo nei confronti dell’uomo accusato di aver aggredito sessualmente e ucciso la figlioletta un mese prima del suo secondo compleanno. Robert Smyth Jr, del New Jersey, ha dovuto prendere la decisione straziante di staccare la piccola dal supporto vitale. Michael Disporto Jr, 25 anni, è stato processato con l'accusa di omicidio di primo grado e violenza sessuale di primo grado in merito alla vicenda, avvenuta nel luglio 2016, che vede come vittima Ariana Smyth, la figlia di 23 mesi avuta da Robert con la sua ex compagna, Amber Bobo: la donna già ha scontato 15 mesi di carcere dopo essersi dichiarata colpevole di non aver cercato assistenza medica per la figlia moribonda. "L'ho baciata. Le ho detto ‘Ti amo’”, sono state le ultime parole di Robert a sua figlia, come confermato di fronte alla Corte della Contea di Camden, riporta NJ.com. Tre giorni dopo, l’uomo è stato convocato al Cooper University Hospital, dove Ariana era ormai in stato vegetativo per i tanti colpi subiti, specialmente alla testa. “Ho dovuto staccare mia figlia dalla macchina che la teneva in vita", ha detto il papà alla corte.

Secondo le ricostruzioni, il 2 luglio 2016 Robert avrebbe lasciato sua figlia da sua madre, Amber. La donna aveva iniziato a frequentare Disporto da circa due settimane. L’uomo si sarebbe offerto di portare la bambina al parco da solo “per conoscerla meglio”. La mattina seguente, la Bobo ha detto di aver notato lividi sulla fronte, sui genitali e sulla schiena della figlia. Ha “suggerito” di portare Ariana all'ospedale, ma avrebbe attese sette ore perché Disporto “la stava facendo riprendere”, secondo i documenti del tribunale. Nel frattempo, sono andati ad un vicino centro commerciale, dove Ariana ha cominciato a vomitare più volte. Solo nel pomeriggio la madre si è decisa a portare la piccola in ospedale. Ma Disporto ha detto che la bimba era "solo stanca" e ha detto alla compagna che non l'avrebbe mai più rivisto se lo avesse fatto, hanno detto gli investigatori. Alla fine la Bobo ha chiamato il 911: in ospedale la bimba è stata sottoposta ad un intervento chirurgico al cervello. Aveva anche un braccio fratturato, contusioni polmonari e lesioni ai genitali. Due giorni dopo il suo cuore ha smesso di battere. L'accusa sostiene che Disporto è l'unica persona che potrebbe aver aggredito e ucciso Ariana. L'avvocato difensore di Disporto, tuttavia, afferma la polizia “non ha le prove del DNA che dimostrino che il mio cliente ha violentato la bambina”.

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