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Vincent Bollorè fermato in Francia per corruzione: “Tangenti in Africa”

Secondo “Le Monde” l’imprenditore francese fermato dalla polizia nell’ambito di una inchiesta su corruzione di funzionari stranieri per ottenere alcune concessioni in Africa.
A cura di Antonio Palma
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Guai in vista per Vincent Bolloré, il numero uno di Vivendi, il colosso francese delle comunicazioni. L'imprenditore e finanziere francese infatti è stato fermato nella mattinata di martedì  dalla polizia a Nanterre è posto in custodia cautelare nell'ambito di un'inchiesta per corruzione. A riportare la notizia è il quotidiano francese «Le Monde», secondo il quale  Bolloré è stato posto in "garde à vue" e portato nei locali della polizia giudiziaria di Nanterre, dove in queste ore viene  interrogato perché sospettato di avere corrotto dei funzionari stranieri per ottenere alcune concessioni in Africa.

Sempre secondo il quotidiano transalpino, nell'ambito del stessa inchiesta sono stati arrestati anche il direttore generale del gruppo Bolloré, Gilles Alix, e il numero uno della divisione internazionale dell'agenzia di comunicazione Havas, Jean-Philippe Dorent. L'indagine della polizia francese riguarda in particolare le concessioni per lo sfruttamento di due porti in Togo e in Guinea dove il gruppo Bolloré ha uno dei centri-chiave del suo business. L'inchiesta, avviate nel 2014 dall'ufficio di lotta alla corruzione e all'evasione, riguarda alcuni episodi avvenuti diversi anni fa e ipotizza che i leader del gruppo abbiano usato la loro sussidiaria delle comunicazioni Havas per fornire consulenze sotto-fatturate ad alcuni dirigenti africani e sostenere così  il loro arrivo al potere  in cambio delle redditizie concessioni sui porti.

Il gruppo Bolloré dal suo canto smentisce di aver commesso irregolarità in Africa attraverso la sua filiale africana SDV Afrique. Le prestazioni oggetto dell'inchiesta della giustizia francese sono state "realizzate in completa trasparenza" e l'odierna audizione di Vincent Bolloré "permetterà di chiarire in modo utile alla giustizia queste questioni già oggetto di una expertise indipendente che ha concluso la perfetta regolarità delle operazioni" hanno spiegato dal gruppo in una nota. Intanto però dopo la notizia il titolo della società ha avuto un vistoso calo alla Borsa di Parigi perdendo quasi cinque punti percentuali.

Nato nel 1952  a Boulogne-sur-Seine (in Bretagna), Vincent Bolloré da tempo ha puntato i suoi occhi e il suo patrimonio,  stimato da Forbes 7,4 miliardi di dollari, sull'Italia. È entrato nella finanza italiana attraverso Mediobanca, di cui è socio dal 2002 e secondo azionista con l’8 per cento del capitale, per entrare poi anche in Generali. Più spregiudicati però i suoi interventi in Telecom quando con un blitz è arrivato a detenere il 24 per cento del capitale, e in i Mediaset con il tentativo di scalata Alla fine del 2016 che lo ha portato a possedere quasi il 30 per cento del capitale

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