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Gli animali spariranno dai circhi: non potranno più essere utilizzati per gli spettacoli

Arriva l’ok definitivo dalla Camera il ddl sullo Spettacolo, che prevede il “graduale superamento degli animali nei circhi” e nelle attività dello spettacolo viaggiante. Ma la norma non convince le associazioni come la Lav o l’Enpa, che parlano di “compromesso al ribasso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Arriva l'ok definitivo dalla Camera alla legge delega per il riordino del settore dello Spettacolo, la Legge del Codice dello Spettacolo n.4652, che prevede anche il superamento dell'utilizzo degli animali nei circhi. La legge è stata approvata con 265 voti a favore e 13 contrari. Il ddl che permetterà di stanziare fondi per il settore, con un incremento progressivo del Fondo Unico per lo Spettacolo che dal 2020 arriverà a 22,5 milioni di euro, prescrive un "graduale superamento" degli animali al lavoro negli spettacoli circensi. Una formula espressa nel testo che non ha convinto a pieno le associazioni e del Movimento Animalista di Michela Brambilla: "Vigileremo perché il superamento sia effettivo e perché ‘graduale' non diventi il pretesto per lasciar tutto com'è a tempo indeterminato"- ha commentato così la Brambilla il testo arrivato blindato alla Camera, dove quindi sono stati respinti tutti gli emendamenti – "Resta quindi la fiacca e ambigua formulazione adottata e difesa dal governo nel corso della discussione al Senato, che lascia spazio ad equivoci e non corrisponde alla reale esigenza di tutela degli animali: c'è il rischio concreto che esseri senzienti continuino a soffrire nei circhi chissà per quanto tempo ancora. Il prossimo passo sarà un decreto legislativo, che l'esecutivo (verosimilmente il prossimo) dovrà predisporre. In quell'occasione stabiliremo tempi e modi certi per metter fine davvero a questa vecchia barbarie". 

Per la Lega antivivisezione questo è comunque un primo step: "Dopo decenni di silenzio sul tema da parte di Governo e Parlamento, salutiamo positivamente la trasformazione in legge di questo impegno, un importante passo in avanti verso la tutela degli animali e il rilancio di uno spettacolo davvero umano", e poi aggiunge in una nota "Il bicchiere del provvedimento è mezzo pieno grazie all'estensione non solo ai circhi ma anche agli spettacoli viaggianti, come da noi proposto, della previsione del graduale superamento dell'utilizzo degli animali. La parte più retriva del mondo circense ha provato a far cancellare questo importante comma fino all'ultimo, senza riuscirci".

L'Enpa (Ente nazionale protezione animali) parla di "compromesso al ribasso": "Rispetto alla formulazione originaria, dove si parlava di "graduale eliminazione e non di graduale superamento dell'uso di animali nei circhi, il testo approvato oggi dal Parlamento è un evidente compromesso al ribasso. Resta, per questo, tanta amarezza", afferma la presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi.

Ma Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, ritiene già il ddl un "impegno mantenuto". 

Le novità della legge sullo Spettacolo

Secondo il Mibact la prima importante novità è che aumenteranno le risorse per lo spettacolo: ci sarà un incremento di 19milioni di euro per i prossimi 2 anni e di 22,5 milioni di euro dal 2020.

La riforma inoltre estende l'Art Bonus a tutti i settori dello spettacolo: anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d'imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali finora riservato esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione. La legge stabilizza il tax credit musica, un beneficio riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli di musica dal vivo per la promozione di artisti emergenti, con oneri pari a 4,5 milioni di euro a decorrere dal 2018. Il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estende alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e verrà riconosciuto il valore culturale anche di espressioni artistiche della canzone popolare d'autore, del teatro di figura, degli artisti di strada.

Nasce infine il Consiglio superiore dello Spettacolo, un organismo consultivo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo che sostituisce la Consulta per lo spettacolo. Il Consiglio avrà compiti di consulenza e supporto nell'elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo.

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