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Verona: arrestato l’ex vicesindaco Vito Giacino con l’accusa di corruzione

L’ex vicesindaco arrestato e trasportato in carcere. La moglie sottoposta ai domiciliari.
A cura di A. P.
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L'ex vicesindaco di Verona, Vito Giacino, è stato arrestato questa mattina su ordine della Procura scaligera insieme alla moglie, l'avvocato Alessandra Lodi, con l'accusa di corruzione. Per i Pm l'ex braccio destro di Flavio Tosi ed ex assessore alla pianificazione urbanistica, edilizia privata ed edilizia economica popolare del comune di Verona, sarebbe intervenuto sugli appalti e sui rilasci di permessi edilizi. Giacino dopo l'arresto è stato condotto al carcere di Montorio Veronese, mentre per la moglie è stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari. A seguito dell'avvio delle indagini da parte della Procura, Giacino il 15 novembre dello scorso anno aveva già deciso di rassegnare le dimissioni da vicesindaco, ufficialmente per poter esercitare più liberamente la sua difesa e per non danneggiare l'immagine dell'amministrazione comunale.

La vicenda che ha coinvolto Giacino e la moglie risale all’ottobre dello scorso anno quando una lettera anonima recapitata ai consiglieri comunali e arrivata poi in Procura lo indicava come al centro di un sistema basato su appalti e consulenze. In sostanza nella missiva veniva spiegato che per ottenere appalti e permessi si doveva per forza passare dallo studio legale della moglie di Giacino. Durante l’inchiesta perquisiti anche gli uffici comunali inerenti all'attività dell'allora vicesindaco e gli studi legali interessati. A quanto si apprende, nell'indagine ci sarebbero anche altri indagati a piede libero.

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