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Vere protesi alle gambe al posto delle lattine: la nuova vita della piccola Maya

La bimba di otto anni, che camminava con delle protesi fatte di lattine costruite dal padre per permetterle di muovere dei passi e non strisciare, ora ha avuto finalmente vere protesti che le permetteranno di muoversi da sola.
A cura di Antonio Palma
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La storia della piccola Maya Ali Merhi, una bambina siriana di otto anni che camminava in un campo profughi della provincia di Idlib usando come protesi delle lattine ricavate da scatolette di cibo, aveva commosso il mondo. Ora, grazie alla generosità di tanti, la piccola ha finalmente avuto delle vere protesi alle gambe che le permetteranno di camminare da sola. Tutto è stato possibile proprio grazie alla diffusone della sua storia e delle immagini che la ritraevano tra la terra polverosa di un campo profughi con la sua famiglia.  Grazia alle foto, infatti, un centro specializzato di Istanbul, in Turchia, si è offerto di assistere la bambina e di darle la possibilità di un nuova vita.

Nata con una malformazione genetica, la stessa del padre, Maya non ha sviluppato gli arti inferiori e di fatto è cresciuta senza gambe. Dopo essere stati costretti a lasciare la città Aleppo sotto le bombe, suo padre aveva deciso di realizzare per lei due protesi artigianali usando gli scarti delle lattine per permetterle di muoversi tra le tende del campo profughi e proteggere la sua pelle dal terreno. Proprio le protesi realizzate dal papà sono state fondamentali per garantire a Maya un futuro visto che l'hanno abituata a camminare invece di strisciare come era costretta a fare nei primi anni della sua vita. Ora l'intervento di una equipe medica specializzata che le ha fornito arti su misura, nuove gambe sulle quali Maya dovrà imparare ad andare. Ci vorranno infatti dei mesi perché la piccola possa muovere i primi passi da sola ma tutti sono fiduciosi  e contano su di lei che in tanti anni di sofferenza non ha mai mollato.

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