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Venezuela, ucciso imprenditore italiano durante un tentativo di sequestro

La vittima, riferisce la stampa locale, si chiamava Elio José Simonelli Datellis ed era un noto uomo dʼaffari, proprietario fra l’altro di alcuni magazzini della Nestlé in Aragua.
A cura di Biagio Chiariello
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 Un imprenditore italiano residente in Venezuela, Elio José Simonelli Datellis, è stato ucciso durante un tentativo di sequestro a Maracay, nello Stato di Aragua. Simonelli Datellis, riferisce il quotidiano El Siglo, era un noto uomo d’affari, proprietario fra l’altro di alcuni magazzini della Nestlé in Aragua.  Secondo fonti della polizia, l’imprenditore, che aveva 45 anni, sarebbe stato sequestrato da un gruppo di uomini armati mentre viaggiava sulla Avenida Fuerzas Armadas di Maracay, vicino ad una carrozzeria di sua proprietà. I malviventi però sono stati intercettati dalla polizia, che hanno ingaggiato un conflitto a fuoco in cui sono morti cinque rapitori. Purtroppo anche l’italiano è stato raggiunto da un colpo di pistola all’addome. Apparentemente ci sarebbe stata una lotta tra l'uomo d'affari e i rapitori, che gli hanno sparato addosso, lasciato il corpo all'interno della Toyota 4Runner e sono fuggiti dal sito.

Gli italiani uccisi in Sudamerica

Sono nove dunque gli italiani uccisi e tre i dispersi in pochi mesi tra Venezuela, Panama, Costa Rica, Messico e Colombia. Tutti assassinati in circostanze simili. Gli ultimi sono l’impresario edile Roberto Gaiottino, 44 anni, di Barbania (Torino), la moglie Claudia Patricia Dominguez, colombiana, uccisi sabato sera in Colombia (nella foto in apertura la coppia di Barbania), come racconta La Stampa. Prima ancora, nel gennaio 2017, era rimasto ucciso un altro imprenditore, Vincenzo Costanzo, 67 anni, di origini pugliesi, assassinato in Costa Rica, così come il manager di una catena di ristoranti, Stefano Calandrelli, 51, e il coltivatore Salvatore Ponzo, 36, la cui compagna è stata gravemente ferita in un agguato sotto l’ambasciata italiana. In Messico a marzo è stato ucciso un broker di Pavia, Alberto Villani, 37 anni, e ancora nessuna traccia di tre commercianti napoletani prima fermati dalle forze dell’ordine e poi apparentemente ceduti al racket locale.

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