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Venezia. Scriveva scuola con la “q”, licenziata la maestra degli ‘orrori ortografici’

I genitori dei bambini avevano deciso, per un periodo, di non mandare i figli a scuola per protesta nei confronti di quell’insegnante, poi sospesa, quindi licenziata. Ora il giudice e il ministero hanno respinto i ricorsi della docente di Santa Maria di Sala: resterà a casa per sempre.
A cura di Biagio Chiariello
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Scriveva scuola con la “Q”. Sciacquone senza C. Dove servivano le doppie, le toglieva, e dove doveva toglierle, le metteva. No, non stiamo parlando di un alunno di prima elementare, ma di una maestra. A novembre del 2015 il caso era finito sue pagine e nei media delle cronache nazionali e ora ha trovato il suo epilogo. Licenziata. Non solo dalla dirigente scolastica dell’istituto dove insegnava, a Santa Maria di Sala (Venezia), per “incapacità didattica”, come era accaduto. Ma ora anche dalla magistratura, visto che la docente aveva presentato ben due ricorsi al giudice del lavoro contro il Ministero. Entrambi persi e così il suo nome non apparirà più nelle graduatorie per insegnare.

In origine erano stati i genitori degli alunni della donna (circa 39, di due prime elementari della Papa Sarto di Veternigo) a denunciare l’accaduto, rifiutandosi di mandare i bimbi a lezione. Quadernoni alla mano, “denunciano” il tutto alla preside dell’istituto comprensivo Cordenons di Santa Maria di Sala. “Fa troppi errori – avevano detto – i nostri figli imparano male, copiano gli errori alla lavagna. Meglio tenerli a casa, tanto a scuola non imparano”.

E così per la prof era arrivata prima la sospensione, perché oltre agli strafalcioni grammaticali, su di lei pendeva un provvedimento disciplinare per aver fatto uscire un’alunna da scuola senza autorizzazione dei familiari; quindi la rimozione dall'incarico e poi il licenziamento. Come scrive "La Nuova Venezia", la maestra ha fatto inutilmente ricorso al tribunale del lavoro con l’obiettivo di essere integrata e magari di essere destinata ad altre mansioni. Ma i giudici hanno deciso diversamente e quindi la donna dovrà trovarsi un lavoro completamente diverso da quello che svolgeva fino a pochi anni fa.

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