Venezia: rimane paralizzato e cieco dopo anestesia, risarcito con 1 milione e 800mila euro
Era arrivato in ospedale per ricevere le cure a seguito di un incedente stradale in cui era rimasto coinvolto ma ne è uscito paralizzato e senza vista a causa di un gravissimo errore medico che gli ha rovinato per sempre la vita. Per questo ora l’Usl 4 del Veneto orientale dovrà corrispondere al 40enne oltre un milione e 800mila euro di risarcimento danni come stabilito nella causa risarcitoria intentata dalla famiglia dell'uomo dopo l'accaduto. Come racconta il quotidiano locale La nuova Venezia, i fatti risalgono al luglio 2010 quando l'uomo, residente a Eraclea, nella città metropolitana di Venezia, è stato protagonista di un grave incidente stradale mentre rientrava a casa dal litorale al volante della sua auto.
Il 40enne era stato soccorso e trasportato d’urgenza in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà. Il paziente poi era rimasto diverse ore in astanteria prima di essere portato in sala operatoria dove però gli è stata praticata una puntura con un potente anestetico che gli ha cambiato per sempre la vita. Il paziente infatti è andato dapprima in arresto respiratorio e infine si è risvegliato senza vista e con una grave tetraplegia.
La famiglia quindi ha intentato immediatamente una causa civile contro l’allora Usl 10, proseguita poi contro l’Usl 4, la nuova denominazione dopo la riorganizzazione delle aziende venete, e conclusasi solo nei giorni scorsi dopo un lungo procedimento giudiziario con la condanna dell'ente sanitario a pagare la cifra record. Una somma che servirà ai familiari per pagare le costose cure e l'assistenza al 40enne che non ha più potuto recuperare né la vista né la deambulazione.