Venezia, operaio ucciso a coltellate in casa. La vicina: “Ho sentito urlare e piangere”
Un operaio di nazionalità romena è stato ucciso con una coltellata alla gola in un appartamento di Mira, nel Veneziano. Secondo quanto accertato dai carabinieri intervenuti sul posto, a compiere il delitto è stato un giovane connazionale, con cui la vittima condivideva l’alloggio. Si tratta di un uomo di ventotto anni: avrebbe colpito l’operaio, un trentaseienne, al culmine di una lite. L’arma del delitto è un coltello da cucina: da quanto si apprende, l’omicida ha reciso la giugulare alla vittima. Ignote, al momento, le ragioni del delitto che si è consumato all’alba. A dare l'allarme è stato un altro cittadino romeno testimone dell'omicidio: si tratta di un quarantunenne che, non sapendo parlare italiano, ha chiesto aiuto a un altro collega di lavoro (tutti operavano alla Fincantieri di Porto Marghera, non è ancora chiaro se come dipendenti o in una ditta in appalto) e quest'ultimo a sua volta ha allertato il 118.
Le testimonianze dei vicini di casa – Quando i carabinieri sono intervenuti sul posto il presunto omicida non ha opposto resistenza. Il coltello utilizzato per uccidere è stato recuperato e sequestrato in casa. Era ancora sporco di sangue. “Ho sentito urlare e piangere stanotte”, ha detto la dirimpettaia della vittima, una donna di origini africane. “Erano le 4.30 circa – ha raccontato un'altra vicina – ho sentito gridare e spostare mobili. È durato per un po'. Poi ho udito anche qualcuno che è sceso per le scale ed è risalito. Abbiamo presentato delle lamentele di recente all'amministratore perché la notte in quell'appartamento si svegliavano e facevano confusione. Chi si faceva la doccia, chi parlava a voce alta. Ma una lite così, mai”. Un altro residente nella zona ha detto che questo è un quartiere tranquillo, in cui in tanti partono la mattina presto per andare a lavorare e tornano la sera.
