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Venezia, mai riconosciuto dal padre: 84enne eredita i beni dopo 71 anni

L’uomo, mai riconosciuto dal padre naturale, ha dovuto attendere ben 71 anni dalla morte del genitore perché un Tribunale sentenziasse che il testamento lasciato dal padre è nullo e che una parte del lascito va anche a lui. Il genitore, senza moglie e figli, aveva lasciato tutto alla sorella che poi lo ha dato ai figli.
A cura di Antonio Palma
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Meglio tardi che mai direbbe qualcuno ma in effetti, per vedersi assegnare la legittima eredità paterna, ne ha dovuto aspettare davvero tanti di anni il signor A. L., veneziano di 84 anni, mai riconosciuto dal padre naturale. Per lui ci sono voluti ben 71 anni dalla morte del genitore perché un Tribunale sentenziasse che il testamento lasciato dal padre è nullo e che una parte del lascito va anche a lui. L'uomo ha sempre saputo chi fosse il genitore che però è morto nel 1948 senza mai volerlo riconoscere lasciando così ad una infanzia di povertà. Il genitore, un commerciante veneto, del resto non si è mai sposato né ha avuto altri figli, e alla sua morte quindi ha lasciato tutta l'eredità ad una sorella. I beni, rappresentati ora da una serie di appartamenti nel centro storico di Venezia e quindi di grande valore, sono attualmente in mano ai figli della donna e hanno scatenato una battaglia legale.

L'84enne aveva già avviato una battaglia per il riconoscimento paterno giunta conclusione nel 2009 con la riesumazione della salma del genitore e il test del Dna che ha confermato, senza dubbi, che il commerciante scomparso è suo padre biologico. Da quel momento è iniziata una nuovo scontro nelle aule di tribunale sul testamento. Nel 2016 il tribunale di Venezia gli aveva dato ragione revocando il testamento col quale il commerciante lasciava alla sorella tutti i suoi beni, nel 2018 in appello però la sentenza è stata ribaltata in quanto, secondo i giudici, il padre in punto di morte sapeva perfettamente di avere un figlio ma lo ha escluso dal testamento. Ora la Cassazione però ha rigettato quella sentenza stabilendo che la revocare del testamento "per sopravvenienza di figli ha un fondamento oggettivo, riconducibile alla modificazione della situazione familiare rispetto a quella esistente al momento in cui il defunto ha disposto dei suoi beni". Ora la palla passa nuovamente al tribunale di secondo grado che dovrà stabilire la parte spettante al figlio dello scomparso.

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