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Venezia, fino a 500 euro di multa per chi riposa sulle panchine e siede sui gradini delle chiese

L’amministrazione comunale di Venezia sta studiando un regolamento che vieta severamente comportamenti apparentemente innocui, come sedersi sui gradini di una chiesa o riposare su una panchina.
A cura di Davide Falcioni
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Sedersi sui gradini di una chiesa, riposare su una panchina o – per i bambini – andare in monopattino: attività normalissime che però ben presto a Venezia potrebbero diventare illegali, dal momento che il Consiglio Comunale sta lavorando alla stesura di un regolamento che nelle intenzioni dovrebbe punire i "turisti maleducati" ma in realtà potrebbe riservare brutte sorprese anche per i residenti. Il Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana in discussione infatti prevede il Daspo urbano – ovvero l'espulsione dalla città –  per coloro che espletano bisogni fisiologici in luogo pubblico, consumano alimenti e bevande intralciando la circolazione pedonale, si tuffano in Laguna o semplicemente bagnano in acqua i piedi, si accampano abusivamente per calli e campielli. Ma non solo: anche sedersi sui gradini dei monumenti e sdraiarsi sulle panchine, magari per riposarsi per qualche minuto, sono attività "rischiose" e punite con sanzioni da 50 a 500 euro. Tra i nuovi divieti rientrano anche le tavole da surf, gli skateboard, gli hoverboard e i segway, tuttavia il bando su biciclette e monopattini ha una deroga qualora appartengano a bimbi di età inferiore ai 10 anni. Come se non bastasse sarà anche vietata la riproduzione di musica (anche senza amplificatore) e persino l'uso di strumenti musicali, l'esecuzione di canti e balli.

Giorgio d'Este, assessore alla Sicurezza Urbana del Comune di Venezia, ha affermato: "Dobbiamo mettere gli operatori di polizia Municipale nelle condizioni di prevenire e in caso di punire, con il buonsenso, comportamenti ripetuti e condotte ostinate, contrarie al decoro e al rispetto della città. Dopo l'avvertimento dell'operatore di sicurezza, che chiederà di interrompere una certa condotta, e solo dopo, scatterà la sanzione. Proprio per rendere efficace il divieto, che è tale nei confronti del turista, come di qualsiasi altro cittadino o residente".

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