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Venezia, colf sostituiva opere d’arte con falsi nelle ville nobiliari: recuperati 2 dipinti

Due dipinti del valore di 200mila euro sono stati trovati in Germania. Le indagini coordinate dalla Procura di Venezia hanno permesso di stabilire che le opere erano state rubate nel 2011 da una banda che utilizzava una donna italiana che riusciva a farsi assumere come governante presso famiglie nobili.
A cura di Susanna Picone
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Si presentava come una colf, entrava in questo modo nelle case e ville di famiglie nobiliari e, approfittando dell’assenza dei padroni di casa, fotografava le pareti tappezzate di opere d'arte di valore. Poi, quando era pronta la copia falsa, sostituiva la tela portando via l'originale dalla casa. I carabinieri, dopo aver smascherato la banda della governante con le referenze false, sono riusciti a far rientrare a Venezia due opere ritrovate in Germania. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia (Tpc) e della locale compagnia, coordinati dalla Procura di Venezia, a seguito di un’indagine hanno individuato e sequestrato due dipinti di Lazzaro Baldi e Niccolò Berrettoni raffiguranti “Adorazione dei pastori” e “Anania guarisce la cecità”, del valore di oltre 200.000 euro e hanno denunciato una persona per ricettazione. Il ritrovamento ha origine da un controllo, nel 2016, sul catalogo di una casa d’aste di Monaco di Baviera, dove erano messi in vendita i due beni.

Le indagini hanno permesso di stabilire la corrispondenza dei dipinti con quelli rubati a una famiglia nobile veneziana. Il furto era stato commesso da un’organizzazione criminale già smascherata nel 2011 (in carcere finirono 5 persone): la banda riusciva appunto a infiltrare una donna italiana, dall’aspetto e le referenze irreprensibili, come colf nelle case della nobiltà veneziana. In casa però non la signora più che svolgere il suo lavoro, si impegnava a fotografare da vicino i quadri. A quel punto la banda faceva realizzare da abili pittori delle copie perfette dei dipinti che poi venivano messi al posto di quelli originali. A seguito della recente scoperta sul mercato antiquario internazionale delle due opere rubate ed esportate illecitamente dal territorio nazionale la Procura di Venezia ha inoltrato una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale all’autorità giudiziaria tedesca che, dopo aver acquisito le fonti di prova raccolte dai carabinieri del Tpc, ha disposto la restituzione dei quadri al legittimo proprietario.

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