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Venezia, 13enne si getta dalla finestra della scuola. La mamma: “Vittima di cyberbullismo”

L’episodio nei giorni scorsi in un paese del Veneziano. La giovane ha fatto un volo dal primo piano e ha riportato la frattura dell’anca. Sulla vicenda indagano i carabinieri e la procura presso il tribunale del minori.
A cura di Susanna Picone
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Una ragazzina di tredici anni che vive in un Comune del Veneto orientale due giorni fa, mentre era a scuola, ha chiesto di andare in bagno e si è lasciata cadere dalla finestra al primo piano. Fortunatamente il suo gesto non ha avuto conseguenze tragiche: la giovane, immediatamente soccorsa da un’ambulanza del Suem 118 e ricoverata in ospedale, ha riportato la frattura dell’anca, ma se la caverà. A riportare la notizia sono i quotidiani locali secondo cui la tredicenne non avrebbe retto ai continui insulti che le arrivavano via chat. Già mesi fa, a quanto pare, aveva subito atti di cyberbullismo tanto da spingere la madre a presentare una denuncia. A raccontare pubblicamente la vicenda è stata proprio la madre della ragazzina, assistita dagli avvocati Walter Drusian e Matteo Giuseppe D’Anna. “Spero così di poter sensibilizzare tutti quanti. Oggi è la mia famiglia a vivere questo dramma, ma è una problematica più diffusa di quanto si pensi”, le parole della donna riportate da La Nuova Venezia. Sulla vicenda indagano la procura presso il Tribunale dei minori e i carabinieri.

La denuncia della madre a dicembre – Il 16 dicembre scorso la mamma della tredicenne, con il supporto dei suoi avvocati, aveva presentato ai carabinieri una denuncia spiegando che la figlia era stata vittima di atti di cyberbullismo. Secondo gli avvocati, la ragazzina sarebbe stata insultata, anche abbastanza pesantemente, via chat. “Stiamo parlando di una ragazzina che, prima di quell’episodio, era sempre stata spensierata, volta agli altri. Nient’affatto problematica, se non nei limiti di tutte le ragazze adolescenti”, hanno spiegato ancora i legali aggiungendo che era stata la madre a notare un certo disagio e a scoprire le chat per poi rivolgersi ai carabinieri. La ragazzina aveva compiuto anche degli atti di autolesionismo.  “La signora si è rivolta anche a uno psicologo, che ha preso in carico la figlia e tuttora l’avevano in carico gli specialisti”, hanno detto ancora gli avvocati. Ma purtroppo le prese in giro si erano ripresentate recentemente tanto che la mamma era andata a scuola a parlare di quanto stava accadendo.

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