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Veneto, il paesino che ha accolto i rifugiati con una festa

Dopo le proteste di alcuni residenti, nel piccolo paesino di San Gregorio nelle Alpi, 1600 abitanti, l’arrivo di sette profughi è stato salutato con torte, frutta e bevande,
A cura di A. P.
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Dopo giorni di incertezza, dubbi e anche qualche protesta da parte di un piccolo gruppo di cittadini, spaventati per la mancanza di informazioni certe, l'arrivo dei primi rifugiati si è risolto con una grande festa di benvenuto nel piccolo paesino di San Gregorio nelle Alpi, comune italiano di poco più di 1600 abitanti nella provincia di Belluno, in Veneto. Una vera e propria festa dell’accoglienza, come scrive il Corriere del Veneto, durante la quale i sette profughi africani, che alloggeranno in un ex hotel del posto, hanno trovato torte, bevande e anche un cestino con frutta e prodotti della terra locali.

I sette, tutti di età compresa tra i diciotto e i ventotto anni, provenienti uno ciascuno da Costa d'Avorio, Guinea, e Camerun e quattro dal Mali, hanno trovato all'ingresso del paese e sull'albergo uno striscione con la scritta "Welcome refugees", destinato a smentire il cartellone esposto nei giorni scorsi da alcuni militanti di Forza Nuova con la scritta “Basta immigrazione, fermiamo l’invasione”. La polemica e le perplessità sull’arrivo dei profughi in un paese di 1600 abitanti, che non aveva mai affrontato il tema dell’accoglienza, era nata dopo la notizia che a disposizione vi erano 20 posti letto e molti temevano che sarebbero arrivati venti persone tutte insieme senza un'adeguata integrazione.  "Sul tema dei migranti si è fatto molto rumore per nulla", ha commentato il vicesindaco Giuseppe “Pino” Brandalise, anche lui parte del vero e proprio comitato di accoglienza che ha salutato i rifugiati insieme all’assessore comunale al Sociale, Sandra Curti.

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