Vaccini, il nonno medico: “Mia nipote di 6 anni è immunodepressa, come può andare a scuola?”

La polemica sui vaccini si fa sempre più incandescente. Dopo che ieri la ministra della Salute Giulia Grillo ha chiarito ancora una volta che per il 2018 si procederà come l'anno scolastico appena concluso, e cioè ammettendo in classe i bambini che abbiano presentato un'autocertificazione delle vaccinazioni effettuate, e dopo che l'Associazione nazionale presidi e i medici si sono schierati contro la proroga dell'obbligo al prossimo anno scolastico, sui social non si placano gli scontri sul tema e le accuse al governo Lega-M5S.

In particolare chi contesta le posizioni dei no-vax e la posizione assunta dal governo, è preoccupato anche per i rischi che corrono i bambini immunodepressi, che non possono essere vaccinati e che quindi sarebbero più esposti al pericolo di contrarre malattie. Un medico della Sapienza, ex primario di medicina interna, attualmente responsabile del centro di epatologia istituto INI di Grottaferrata e consulente di epatologia dell'ospedale Regina Elena di Roma, ha attaccato il consigliere pentastellato del Lazio Davide Barillari – che qualche giorno fa aveva dichiarato che la ‘politica' deve sempre prevalere sulla ‘scienza' – e la vicepresidente del Senato Paola Taverna.

"Mia nipote di appena 6 anni, tre mesi fa è stata operata per un rarissima forma di cancro ovarico. La bimba va considerata un soggetto immunodepresso e fra meno di un mese dovrebbe rientrare a scuola. E ora cosa si fa?". Si domanda Claudio Puoti, sul suo profilo Facebook. La sua denuncia ha ottenuto già quasi 5mila condivisioni nella giornata di oggi. La bimba è affetta da rara forma di cancro ovarico, e venendo sottoposta a pesanti cicli di chemioterapia, ha le difese immunitarie molto basse: tra un mese, quando gli altri bimbi della sua età riprenderanno le lezioni, la piccola non potrà seguirli, perché appunto la mancata vaccinazione dei compagni potrebbe aggravare le sue condizioni di salute: "La bimba sta facendo cicli di chemioterapia e ha la conta dei neutrofili bassissima. Allora, in questo caso, la soluzione qual è? Non la mandiamo a scuola, negandole l'obbligo scolastico? O la mettiamo in una classe di bimbi vaccinati? e chi mi garantisce che le autocertificazioni siano attendibili?".

"Oppure – scrive sarcasticamente Puoti riferendosi ad alcune dichiarazioni della vicepresidente del Senato nel video divenuto virale su social e siti online, "la mando dai ‘cuggini' con morbillo in atto, così si immunizza prima, secondo le indicazioni scientifiche della Sen. Taverna? Non pensa che durerebbe meno di un gatto in tangenziale?". 

Questa storia sembra essere uno dei primi effetti concreti del caos che per ora regna attorno alla materia. A complicare le cose è arrivata ieri la notizia della proposta di legge della maggioranza appena depositata, che spingerebbe verso una maggiore ‘flessibilità' e libertà di scelta da parte delle famiglie: la proposta prevede l'obbligo solo in caso di emergenze sanitarie; solo in quei casi si adotteranno piani straordinari d'intervento, con l'obiettivo di mantenere il livello di sicurezza delle coperture.Il testo è composto da 7 articoli, ed è firmato dai senatori Stefano Patuanelli (M5S) e Massimiliano Romeo (Lega). Il mancato rispetto di questi piani straordinari di intervento potrà prevedere sanzioni da 100 a 500 euro.

I presidi intanto ripetono che si atterranno alla legge sulle vaccinazioni e non accetteranno bimbi sotto i 6 anni sprovvisti delle certificazioni Asl. Prima dell'inizio dell'anno scolastico sarà ancora battaglia.