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Va in ospedale per degli esami, 66enne muore per choc anafilattico dopo i test allergici

La tragedia è avvenuta ad Ancona: Francesco è morto improvvisamente mentre stava eseguendo i test per le allergie che aveva programmato su consiglio dei medici. Sulla vicenda ora indaga la Procura. Lo choc anafilattico sarebbe infati derivato da una delle sostanze utilizzate per gli esami.
A cura di Biagio Chiariello
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È andato in ospedale per effettuare dei test allergici su consiglio del proprio medico. Dopo gli esami però  andato in shock anafilattico ed è morto. La tragedia ieri pomeriggio, 15 maggio, all'ospedale regionale di Torrette dove Francesco Restolfer, 66enne di Brecce Bianche, quartiere di Ancona, è improvvisamente deceduto. Ora i familiari della vittima chiedono che la Procura faccia chiarezza sull’accaduto. Il decesso sembrerebbe infatti legato proprio una delle sostanze utilizzate per le prove allergiche.

L’uomo aveva programmato gli esami proprio su consiglio dei sanitari. L’anno scorso aveva subito un intervento di routine e quando gli era stato iniettato un antibiotico per via intramuscolare era stata notata dai medici una reazione allergica della pelle. Così gli era stato suggerito di effettuare quelle prove utile a stabilire se effettivamente soffrisse di allergie a farmaci e altre sostanze. Restolfer ha seguito il consiglio, ha prenotato la prestazione indicata dai medici e ieri mattina come concordato si è presentato al nosocomio. A Torrette è giunto in macchina da solo. Ma il responso non lo ha mai avuto perché non è più potuto uscire vivo dall’ospedale. Attorno all’ora di pranzo ai familiari è stata data la notizia tremenda. Increduli, sconvolti, si sono precipitati al sesto piano dell’ospedale, dove si trova il reparto di allergologia e dove i medici hanno confermato la morte per shock anafilattico.

I familiari hanno dunque presentato querela presso la caserma dei carabinieri di Ancona. “Non sono chiare le circostanze della morte e ai miei assistiti non è stato nemmeno concesso di vedere il loro caro. Sembra che lo choc anafilattico sia derivato da una delle sostanze utilizzate per i test, ma chiediamo che le cause del decesso siano chiarite attraverso l’autopsia”, ha dichiarato l’avvocato della famiglia di Francesco, Alessandro Marrino. I parenti di Francesco assicurano infatti che il loro caro non soffrisse di gravi patologie e anche l’intervento cui si era sottoposto l’anno scorso era un’operazione banale, non legata a problematiche tali da condurre alla morte.

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