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Va in coma per un’emorragia cerebrale, ma riesce a partorire il proprio bimbo: ora è gravissima

Il dramma di una neomamma, medico di 49 anni che nel weekend si era recata a Pisa per partecipare ad un convegno. Lei è in fin di vita, il piccolo, nato di 35 settimane, sta bene. Forse non potrà mai abbracciare la sua mamma. L’ipotesi più probabile è quella dell’eclampsia, una grave patologia legata alla gestazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Sabato a Pisa è nato un bambino. Il piccolo sta bene, ma rischia di crescere senza la sua mamma. La dottoressa di 49 anni, che per tanto tempo sognato di diventare madre, è  in coma per un’emorragia cerebrale, ricoverata nella terapia intensiva della neuro rianimazione dell’ospedale di Cisanello. La sua prognosi è riservata e le speranze che possa abbracciare un giorno il suo figlioletto sono davvero poche, come riporta Il Tirreno.

La donna vive fuori della provincia di Pisa ed era venuta nella città della Torre per seguire un convegno al Palazzo dei Congressi e per trascorrere il weekend. Sabato pomeriggio è arrivata al pronto soccorso: un mal di testa la preoccupava. I medici si sono resi conto della gravità della situazione, hanno sottoposto la 49enne, una dottoressa specializzata in neuropsichiatria, agli accertamenti necessari: le è stata riscontrata un’emorragia cerebrale massiva. A quel punto è stato richiesto prima l’intervento dei chirurghi della neurochirurgia e successivamente dell’équipe di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara. La donna era alla 35esima settimana di gravidanza: il parto cesareo a cui è stata sottoposta all’ospedale di Cisanello è perfettamente riuscito, dopo che un neurochirurgo aveva tentato di ridurre l’importanza dell’emorragia cerebrale.

Il piccolo è in buone condizioni, ma non si sa se vedrà più la sua mamma. Domenica le condizioni della 49enne sono rimaste stazionarie ma sempre molto gravi. Sulle cause del malore, l’ipotesi più probabile è quella dell’eclampsia, una grave patologia legata alla gestazione, potenzialmente letale, complicanza della preeclampsia, una sindrome che può insorgere dopo la ventesima settimana di gravidanza.

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