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Ustica: maxi risarcimento per i familiari delle vittime a 30 anni dalla strage

Condannati i Ministeri della Difesa e dei Trasporti per “omissioni, negligenze e depistaggi” per il tragico incidente di Ustica, in cui morirono 81 persone. Maxi risarcimento per le famiglie delle vittime che ora chiedono solo verità sull’accaduto. Una sentenza decisiva, che potrebbe aprire nuovi percorsi di indagine.
A cura di Daniela Caruso
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Ustica-Familiari vittime

Dopo trenta lunghissimi anni, arriva per le famiglie delle vittime di Ustica un risarcimento record: 100 milioni di euro, più interessi e oneri accessori. L’ingente somma sarà versata dal Ministero della Difesa e dei Trasporti ai parenti delle vittime: la decisione è stata presa da Paola Protopisani, appartenente alla terza sezione civile di Palermo.

Il risarcimento fu chiesto dalle famiglie delle vittime nel 2007, direttamente al Tribunale di Palermo, per via civile. E oggi arriva un maxi risarcimento senza precendenti. Una sentenza importante e positiva anche per Walter Veltroniperché mette in luce le responsabilità dei ministeri in una lunga storia di depistaggi e di omissioni, di pubbliche menzogne e di insabbiamenti. Positiva perché ridà slancio e sostanza alla battaglia che i parenti delle vittime da sempre portano avanti perché sia fatta piena luce e siano individuate le responsabilità anche in sede penale”. Nella strage di Ustica morirono 81 persone, tra cui 13 bambini, a causa di un incidente aereo della linea Douglas DC-9 I-TIGI: il velivolo si squarciò in volo, disperdendosi in mare. Tuttora si discute sulle ipotesi del disastro aereo. Furono recuperati solo 38 corpi. La Corte ha decretato che le istituzioni coinvolte hanno provocato danni psichici e morali alle famiglie delle vittime.

I legali delle famiglie coinvolte hanno dichiarato che il risultato raggiunto dà “giustizia per la ultratrentennale tortura che i parenti delle vittime hanno dovuto subire ogni giorno, anche a causa dei numerosi e comprovati depistaggi di alcuni soggetti deviati dello Stato”. L’aereo non aveva dato segni di malfunzionamento, una volta decollato: per questa ragione, gli avvocati sostengono, fin dall’inizio, che il velivolo è stato abbattuto da un missile francese o statunitense. I legali si augurano che venga avviata un’azione nei confronti della Francia e degli Stati Uniti per accertare “la responsabilità per il gravissimo attentato”. Tutto quello che desiderano ora i familiari delle vittime è ottenere la verità su quel tragico incidente che ha cambiato per sempre le loro vite. Daria Bonfietti, Presidente dell’associazione delle famiglie coinvolte, commenta la decisione del giudice: “Ora vogliamo sapere chi sono gli autori della strage. E' giunto il momento che il nostro governo si muova nei confronti di quei Paesi a cui sono state rivolte tante rogatorie perché sino ad ora non ha fatto nulla”.

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