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Usa: uccide figlio di due mesi a pugni perché piange, poi lo seppellisce nei boschi

L’uomo di 33 anni ha lasciato il piccolo in macchina per 24 ore poi con la moglie lo ha seppellito nel bosco.
A cura di A. P.
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Ha ucciso il figlioletto di appena due mesi in casa picchiandolo a morte solo perché il bimbo non smetteva di piangere, poi invece di chiamare i soccorsi lo ha messo nel bagagliaio della macchina e per 24 ore ha fatto finta di nulla, decidendo infine, insieme alla moglie, di seppellirlo in una zona boschiva fuori dalla città di Riverdale, nello stato del Maryland, in Usa. Per questo il padre del  bimbo, il 33enne Antoine Petty, è stato condannato ora da un tribunale statunitense a 40 anni di carcere. Marito e moglie, che è giudicata in un processo a parte, non avevano detto niente a nessuno. Solo con l'intervento dei sevizi sociali e poi della famiglia dei due si è scoperto che il bimbo era scomparso. I resti del piccolo ritrovati nell'ottobre del 2016 solo un mese dopo la sua morte.

Secondo quanto ricostruito nel processo, quel giorno Petty, già noto alle forze dell'ordine per altri reati, era frustrato e arrabbiato perché il bambino piangeva così lo ha ripetutamente strattonato e colpito prima di consegnarlo alla madre per l'allattamento. Quando il bambino ha continuato a piangere, l'uomo lo ha colpito con una serie violenta di pugni fino ucciderlo. Il corpicino poi è stato lasciato in macchina per 24 ore prima che i genitori lo seppellissero. I due son andati a dormire e a lavorare e solo la sera del giorno dopo hanno preso il cadavere del neonato seppellendolo in un fossa superficiale nei boschi.

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