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Usa, paralizzata in clinica da 14 anni partorisce: stuprata dall’infermiere che la accudiva

La 29enne da 14 anni era ospite della clinica privata perché completamente paralizzata e non in grado di parlare, poi all’improvviso è entrata in travaglio: nessuno si era accorto della sua gravidanza in atto. Dalle indagini si è scoperto che la donna ha dovuto assistere impotente al suo stupro perché sveglia e cosciente ma completamente immobile.
A cura di Antonio Palma
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Dopo una lesione cerebrale era rimasta completamente paralizzata dalla testa ai piedi all'età di 15 anni e da allora e per ben 14 anni è rimasta immobile in un letto di un centro specializzato per lungodegenti. Per questo quando nei mesi scorsi gli infermieri si sono accorti che la 29enne stava partorendo, lo shock è stato immenso. Nessuno si era accorto che era incinta e del resto nessuno poteva mai sospettare che in quello stesso letto era stata vittima di uno stupro da parte di uno degli infermieri che doveva occuparsi di lei. È la drammatica storia di abuso che arriva da Phoenix, nello stato dell'Arizona, dove dopo esami del dna a tappeto nella casa di cura privata, è stato arrestato un dipendente 36enne con l'accusa di violenza sessuale. Dopo il parto infatti gli inquirenti hanno imposto a tutti i dipendenti della struttura di fornire il dna da confrontare con quello del piccolo e l'unico compatibile è risultato quello di Nathan Sutherland, infermiere da lungo tempo nella struttura.

La vittima, una nativa americana, ha dovuto assistere impotente al suo stupro perché sveglia e cosciente ma completamente paralizzata. "Riesce a muovere solo leggermente il viso. Risponde anche al suono e può fare gesti facciali ma non parla e non si muove" hanno spiegato i familiari.  La donna era stata affidata alla clinica dell'Arizona quando era piccola e in tutti questi anni era stata accudita e curata, poi nel  dicembre soccorso l'incredibile scoperta: la donna era in travaglio. Una situazione inattesa visto che tutti gli addetti hanno riferito di non sapere della gravidanza in atto e che ha quasi ucciso la donna. Il bimbo infine è venuto al mondo il 29 dicembre ed ora è accudito in ospedale sotto la sorveglianza dei servizi sociali.

Un avvenimento che ha sconvolto la comunità locale e ha gettato dubbi sul trattamento riservato ai pazienti curati nella struttura sanitaria che ha anche altre filiali nel Paese. La polizia infatti ora ha deciso di indagare a fondo sia sugli altri addetti sia sul 36enne che si prendeva cura anche di altre persone e potrebbe aver abusato di  altri pazienti. "Al momento non abbiamo alcuna indicazione che ci fossero altre persone coinvolte ma è un'indagine ancora in corso e non sappiamo quante volte è successo" ha spiegato un portavoce della polizia.

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