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USA, padre perdona e abbraccia l’assassino del figlio: “Lo vuole l’Islam, religione di pace”

Abdul-Munim Sombat Jitmoud ha abbracciato l’uomo che due anni fa ha assassinato suo figlio: “Quando esci di prigione, fai buone azioni. Ho fiducia in te”.
A cura di Davide Falcioni
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Ha abbracciato l'uomo che ha ucciso suo figlio, perché "il perdono è il più grande dono di carità dell'Islam". A smentire, ancora una volta, la vulgata secondo cui l'Islam sarebbe una religione violenta è stato Abdul-Munim Sombat Jitmoud, che dopo essersi recato in tribunale, all'udienza per l'uccisione del figlio, ha stretto a sé l'uomo accusato del delitto: un gesto che ha commosso tutti i presenti tanto che anche il giudice ha faticato a trattenere le lacrime. È accaduto a Lexington, in Kentucky, dove il 19 aprile di due anni fa Salahuddin Jitmoud, 24 anni, fu derubato e poi pugnalato a morte da Trey Relford e altri due complici. La vittima stava lavorando e consegnava delle pizze a domicilio. Il giovane fu abbandonato in mezzo a una strada e ritrovato solo quando ormai era troppo tardi.

Trey Relford, ritenuto il leader della gang criminale, è stato condannato a 31 anni di carcere. L'assassino prima di lasciare l'aula del tribunale per essere trasferito dietro le sbarre, si è rivolto al padre della vittima, scusandosi per il suo gesto. "Mi dispiace per quello che è successo quel giorno. Non posso fare niente per restituirti tuo figlio" ha detto all'uomo. Anche la madre del killer si è avvicinata ad Abdul: "Mi sento in colpa per la tua perdita – gli ha confessato – e mi ritengo responsabile". La donna ha raccontato del difficile passato del figlio e dei suoi problemi con la droga che l'hanno trascinato in un vortice di violenza.

Le scuse di Trey Relford sono state subito accettate da Abdul Jitmoud, che ha sorpreso tutti abbracciando in aula il killer del figlio. L'uomo ha motivato il suo gesto spiegando che l'Islam è una religione di pace e che lui, in quanto credente, ha deciso di rispettarla. "Sono stati due anni e sette mesi di sofferenza e di incubi" ha detto, spiegando di essere riusciti a sopportare il dolore leggendo il versetto 51 del Corano, che recita: "Null'altro ci può colpire di quello che Allah ha scritto per noi. È il nostro patrono e chi crede deve avere fiducia in lui". Poi ha aggiunto, rivolgendosi all'assassino: "Quando esci di prigione, fai buone azioni. Ho fiducia in te".

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