Usa, condannato a morte preferisce la sedia elettrica all’iniezione letale: “Soffrirò meno”
“Let’s rock”. Sarebbero queste le ultime parole pronunciate da Edmund Zagorski, un uomo di sessantatré anni condannato a morte in Tennessee per duplice omicidio, prima di morire su una sedia elettrica. Una sedia elettrica chiesta dallo stesso detenuto, che ha rifiutato l’iniezione letale. Con l’iniezione letale – avevano fatto sapere i suoi avvocati presentando un’istanza poi accolta – “gli ultimi 10-18 minuti della sua vita saranno un orrore assoluto” mentre con la sedia elettrica subirà “un dolore insostenibile probabilmente per 15-30 secondi”. Insomma Zagorski avrebbe chiesto e ottenuto che l’esecuzione capitale avvenisse con la sedia elettrica e non con l’iniezione letale perché la seconda – il cocktail per l’iniezione letale comprende tre farmaci tra cui il controverso midazolam già oggetto di molti ricorsi – gli avrebbe appunto provocato una morte troppo dolorosa. Secondo quanto si legge sui media americani, i giornalisti presenti all’esecuzione avvenuta in carcere giovedì sera hanno riferito che, mentre veniva legato alla sedia, il sessantatreenne sorrideva.
Nel Tennessee dal 2007 non veniva eseguita la pena capitale con la sedia elettrica – Il governatore ha accettato di ritardare l'esecuzione per consentire ai servizi penitenziari di preparare la sedia elettrica che in Tennessee non veniva utilizzata ormai da anni. Edmund Zagorski era stato condannato a morte per aver ucciso nel 1983 due uomini che aveva portato in un’area boschiva con la promessa di vender loro marijuana. Secondo i giudici, l’assassino sparò ai due uomini, gli tagliò la gola e li derubò. Da trentaquattro anni si trovava nel braccio della morte. Nel Tennessee era dal 2007 che non veniva eseguita la pena capitale con la sedia elettrica, che ormai è stata quasi messa da parte in tutti gli Stati Uniti, dove dal 2000 si contano solo 14 esecuzioni con questo metodo.
