Usa attaccano: Corea del Nord dietro al cyberattacco Wannacry che ha paralizzato il mondo
Dietro al cyberattacco “Wannacry” che nel maggio scorso ha paralizzato tutto il mondo ci sarebbe la Corea del Nord. Ad accusare Pyongyang sono gli Stati Uniti, in particolare con Thomas Bossert, consigliere del presidente Donald Trump per la sicurezza interna e l'antiterrorismo. In un editoriale sul Wall Street Journal, Bossert ha detto che l'accusa alla Corea del Nord è basata su delle prove. “Non siamo gli unici a sostenere” la responsabilità di Pyongyang, ha spiegato, affermando che “altri governi e società private sono d'accordo con noi”. Il consigliere di Trump ha parlato di un cyberattacco “codardo e costoso” e ha sottolineato di non lanciare accuse alla leggera ma appunto di basarsi su prove concrete. “Le conseguenze e le ripercussioni di Wannacry sono andate al di là solo dell'impatto economico. Il virus ha colpito in modo particolarmente duro il sistema sanitario inglese, mettendo vite umane a rischio”, ha detto ancora il consigliere americano.
Il cyberattacco ha infettato più di 300.000 computer in almeno 150 Paesi – “Mentre lavoriamo per rendere internet più sicuro, continuiamo a ritenere responsabili coloro che ci fanno del male e ci minacciano, sia che agiscano da soli sia che agiscano per organizzazioni criminali o per paesi ostili. Gli hacker maligni appartengono al carcere, e i governi totali devono pagare un prezzo per le loro azioni”, ha continuato per poi concludere affermando che la Corea del Nord "continua a minacciare l'America, l'Europa e il resto del mondo non solo con le sue aspirazioni nucleari". "Sta usando sempre più i cyberattacchi – così gli Usa – per alimentare il suo comportamento e causare distruzioni". Bossert non ha per il momento specificato le azioni che l'amministrazione Usa potrebbe prendere contro il regime di Kim Jong-un. Il cyberattacco Wannacry ha infettato più di 300.000 computer in almeno 150 Paesi nel mondo e ha paralizzato l'attività di ospedali, banche, compagnie private.
