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Usa 2016, il fratellastro di Obama voterà per Donald Trump

“Mi piace Donald Trump perché parla con il cuore”, ha detto al New York Post Malik Obama, che all’attuale presidente americano rinfaccia di non averlo mai aiutato o supportato nelle sue attività.
A cura di Susanna Picone
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Endorsement a sorpresa per il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump. A sostenerlo nella sua corsa alla presidenza degli Stati Uniti è Malik Obama, il fratellastro cinquantottenne dell’attuale inquilino della Casa Bianca, Barack. A rivelarlo in esclusiva è il New York Post, che ha raccolto lo sfogo di Malik Obama, il quale non avrebbe “perdonato” a Obama l’uccisione di Muammar Gheddafi e non avrebbe intenzione di sostenere la candidata democratica Hillary Clinton per lo scandalo delle mail. Per una serie di motivi, quindi, avrebbe deciso di votare per il candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti.  “Mi piace Donald Trump perché parla con il cuore”, ha spiegato al New York Post Malik Obama, che al fratellastro rinfaccia anche di non averlo mai aiutato o supportato nelle sue attività. “Make America Great Again è un grande slogan”, continua Malik, che sulla copertina del quotidiano americano compare con il cappellino rosso e motto pro-Trump. Il candidato repubblicano da parte sua ha commentato subito su Twitter l’endorsement: “Il fratello del presidente Obama ha appena annunciato che voterà per me. È stato probabilmente trattato male dal presidente come ogni altra persona in questo Paese”.

Barack Obama mercoledì interverrà alla convention di Filadelfia – Intanto Barack Obama, in una intervista alla Cbc, ha parlato della sfidante di Trump, la ex segretario di Stato ed ex first lady Hillary Clinton. “Non c’è un candidato nella storia moderna più preparato di Hillary Clinton per diventare presidente”, ha detto Obama, che mercoledì interverrà sul palco della convention di Filadelfia. “Conosce i problemi di politica nazionale e di politica estera meglio di chiunque altro – ha aggiunto il presidente americano – e capisce che nella nostra democrazia le cose non avvengono sempre velocemente come vorremmo, ma richiedono un compromesso, e la capacità di realizzarlo”.

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