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Uno dei kamikaze di Bruxelles aveva lavorato nell’aeroporto per 5 anni

Najim Laachraoui – uno dei kamikaze degli attentati del 22 marzo – aveva lavorato nell’aeroporto Zaventem.
A cura di Davide Falcioni
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Najim Laachraoui, uno dei kamikaze protagonisti dell'attentato all'aeroporto di Bruxelles dello scorso 22 marzo, aveva lavorato per ben cinque anni all'interno dello scalo belga. Lo rende noto l'emittente tv Vtm, spiegando che l'uomo ha prestato servizio a Zaventem fino al 2012 dopo essere stato reclutato da un'agenzia interinale. Laachraoui conosceva l'aeroporto "come il palmo della sua mano": era quindi molto ben informato sui sistemi di sicurezza e i modi più efficaci per eluderli. I giornalisti di Vtm hanno aggiunto che durante quei cinque anni il terrorista non aveva mai dato idea di simpatizzare per organizzazioni estremiste islamiche, né per lo Stato Islamico.

Vtm non ha fornito i dettagli esatti delle mansioni ricoperte da Najim Laachraoui, spiegando che l'uomo avrebbe avuto comunque a disposizione un badge di accesso allo scalo valido per cinque anni. E' probabile che il terrorista abbia meditato l'attacco frequentando una "sala segreta" di preghiera che è stata recentemente scoperta all'interno dell'aeroporto e all'interno della quale si sarebbero riuniti decine di dipendenti, 50 dei quali avrebbero radicalizzato le loro posizioni. La notizia è stata confermata dalla polizia, che ha riconosciuto come molte di quelle persone – considerate simpatizzanti dello Stato Islamico – potrebbero ancora essere alle dipendenze di società che operano a Zaventem. Non è improbabile, dunque, che i terroristi del 22 marzo possano aver ottenuto la collaborazione di alcuni di quei lavoratori.

Nelle scorse settimane era emerso come Najim Laachraoui avesse lavorato a lungo non solo presso l'aeroporto internazionale di Bruxelles, ma anche come dipendente di una società di pulizia attiva nel Parlamento Europeo. In particolare il kamikaze "ha fatto parte delle squadre di pulizie al Parlamento per un mese nel 2009 e un mese nel 2010", ha spiegato il portavoce dell'Europarlamento Jaume Duch, assicurando che in entrambi i casi si trattava di impieghi estivi di solito appannaggio di studenti e sono state le uniche occasioni in cui l'uomo ha lavorato nell'istituzione Ue.

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