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Un derby per Bea, la ‘bambina di pietra’: a Torino musica e vecchie glorie dello sport

Domenica si svolgerà a Torino il terzo derby dell’amicizia, un’occasione di sport e beneficenza per aiutare Bea, la bambina che soffre di una malattia rara che le ha calcificato le articolazioni molli, immobilizzandola.
A cura di Redazione
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Musica e sport per beneficenza. A poche ore dalla Partita del Cuore, uno degli appuntamenti simbolo per quanto riguarda l’unione tra queste tre attività, che vede protagonista la Nazionale cantanti, un altro evento, minore per visibilità ma non per importanza si svolgerà a Torino. In Piemonte, infatti, domenica 22 maggio alle ore 15 si terrà il 3° Derby Dell'Amicizia presso lo Stadio Primo Nebiolo di Torino (Corso Trapani, Parco Ruffini Torino), in cui la Nazionale Italiana dell’Amicizia affronterà una squadra composta da Vecchie Glorie del calcio e dello sport (con, tra gli altri, Pasquale Bruno, Fabio Grosso, Gigi Orlandini) con la partecipazione anche di alcuni cantanti tra cui Paolo Meneguzzi. Il derby è un progetto nato nel 2013 dalla Onlus che ha come obiettivo quello di aiutare Bea, bimba di Torino tristemente famosa in tutta Italia come ‘la bambina di pietra’ a causa della sua rarissima malattia (unico caso accertato al mondo) per cui le sue articolazioni molli si sono totalmente calcificate rendendola come una statua.

Il principale motivo e obiettivo resta lo stesso da quando esiste il Derby Dell'Amicizia, ovvero Bea – scrivono gli organizzatori -. La bimba nell'ultimo anno ha lottato come una leonessa contro la sua malattia, che più volte l'ha portata in pericolo di vita, ma la sua esemplare forza reattiva le ha permesso fino ad ora di superare tutte le crisi avute. Bea sta crescendo e con lei anche le sue necessità per avere una vita il più agiata e dignitosa possibile nei confronti della sua malattia. La casa giorno per giorno deve essere trasformata in base alle sue esigenze di crescita e salute. Ma soprattutto l'evento è ormai la sua festa, il suo giorno, il momento che lei ogni anno aspetta per poter "abbracciare" anche solo con lo sguardo, tutta la gente che da sempre la ama e la aiuta nel suo percorso quotidiano’

L'altro obiettivo è quello di sviluppare il progetto ‘Cittadella’, ovvero riuscire a dotarsi di un luogo che permetta di portare sul territorio il messaggio che la Onlus cerca di diffondere quotidianamente alla città e avvicinando al mondo dello sport tanti bambini reduci da malattie più o meno gravi, e che da anni può contare sull’aiuto dell’Ospedale Regina Margherita e il Comune che ha concesso l'impianto sportivo e il patrocinio sull'evento.

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